lunedì 18 gennaio 2021

Atlante delle Isole Remote - 29/50 - Oceano Pacifico - "Pukapuka"

Robert Dean Frisbie siede nella veranda dello spaccio di Pukapuka. ... In quel momento, da Frisbie, arriva di corsa una vicina, completamente nuda, ancora bagnata di acqua di mare, i capelli appiccicati alla pelle bruno rossiccia. Ha il fiato grosso, e mentre gli chiede in fretta una bottiglia, i suoi seni si alzano e si abbassano. Frisbie le dà velocemente ciò che desidera e quando la donna sparisce nel crepuscolo, la guarda a lugno allontanarsi, stranamente eccitato. Sebbene viva qui già da anni, non si è ancora abituato alla nudità.


Pukapuka


10° 53' S

165° 51' O

Superficie: 3 kmq


Popolazione: 600
abitanti

Pukapuka, è uno dei luoghi più remoti della terra, ed è un atollo corallino nel gruppo settentrionale delle Isole Cook nell'Oceano Pacifico, situata a circa 1.140 chilometri a nord-ovest di Rarotonga.

Alcuni la chiamano "Isola del Pericolo" a causa di una barriera corallina sommersa grande 8 km e delle pericolose maree che la circondano a ovest.

 

 


Su questa piccola isola, una cultura antica e una lingua distinta sono state mantenute per molti secoli,
e altri abitanti delle Isole Cook dicono che la sua risorsa principale sono le belle ragazze.  

 


L'insediamento umano di Pukapuka può essere fatto risalire a circa 1.000 anni fa, dopo che il livello del mare si stabilizzò alla sua altezza attuale.

Vista la sua posizione, l'atollo fungeva da snodo di collegamento tra la Polinesia occidentale e quella orientale.

È probabile che la popolazione originaria fosse costituita da un migliaio di persone, ma si è ripresa da numeri estremamente bassi più di una volta. Le tradizioni orali si riferiscono ad almeno due episodi di guerra civile e inondazioni dell'atollo a causa di un grande tsunami nel XVII secolo, in cui sopravvissero solo 2 donne e 15 uomini.

Nel 1924 lo scrittore americano Robert Dean Frisbie che cercava un luogo al di fuori della portata "della più debole eco dal clamore rumoroso del mondo civilizzato, si stabilì a Pukapuka e scrisse diversi libri a riguardo.

Leggendo "L'isola del desiderio (La storia di un commerciante del mare del sud)" del 1944 si ha un'idea dell'isola com'era negli anni '20, ma il titolo ha un doppio significato, Desiderio era anche il nome della sua bellissima moglie che aveva conosciuto sull'isola. 

 


 




Sembra che allora la libertà di costumi che vi regnava fosse assolutamente fuori dalla norma, e che una donna che partorisse un figlio illegittimo fosse più contesa dagli uomini per il matrimonio, questo perchè aveva già dimostrato di essere fertile; nella loro lingua non esisteva nemmeno la parola che descriva lo stato di verginità femminile e l'unione sessuale di più persone era una cosa normale.

La presunta libertà di costumi in ambito sessuale di quei tempi contrasta però un pò con quanto affermato dai missionari cristiani, che verso la fine del 1800 iniziarono a convertire la popolazione dell'isola al cristianesimo.

Ah, ci sono le zanzare.

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