martedì 12 gennaio 2021

Atlante delle isole remote - 28/50 - Oceano Pacifico - "Norfolk"

L'esilio su quest'isola paradisiaca significa per ogni criminale la pena massima. Nessuno torna più a casa da questo inferno. I carcerati abbassano lo sguardo e parlano senza muovere la bocca. Lavorano nelle miniere a cielo aperto o sulla scogliera, lungo la costa, dove sott'acqua staccano il calcare dalle pareti di corallo. Quel duro lavoro è sempre meglio che stare da soli in una cella.

 

Norfolk


29° 2' S

167° 57' E

Superficie: 34,6 kmq


Popolazione:
2128 abitanti

 


Oggi quest'isola è un paradiso turistico, ma in passato non è sempre stato così.

 

 

Partiamo con il dire che dopo la scoperta dell'isola da parte del capitano James Cook nel 1774, qualche anno dopo iniziò la colonizzazione inglese della costa orientale dell’Australia, diventando così una colonia penale, luogo di deportazione dei criminali che non trovavano posto nelle sovraffollate galere londinesi. 

Le autorità britanniche vi fondarono nel 1788 una prima colonia penale, poi abbandonata nel 1814 perchè troppo costosa e nel 1825 una seconda, anch’essa abbandonata nel 1854

Nel frattempo vi si sono succeduti personaggi curiosi come il maggiore Thomas Bunbury, che dirigeva la prigione nel 1839 e che per dimezzare la coda all'ospedale dell'isola, usava ricordare ai prigionieri che "se un uomo è troppo malato per lavorare, lo è anche per mangiare". Insomma un simpaticone. 

 


Dell'isola Emilio Salgari ne parla dapprima ne "Il continente misterioso" (1894) e poi nel romanzo "I pirati della Malesia" (1896) quando si pone il problema di in quale prigione inviare Tremal-Naik e Sandokan.

Vabbè, che poi nel romanzo per vicende diverse nessuno dei due arrivò mai a destinazione.

Eh? come dite? il romanzo di Sandokan si svolge nel 1856 e la colonia penale in quell'anno era già fuori uso?

Uff, certo che siete dei bei precisini, voi, ma si sa che Salgari da quelle parti non ci andò mai veramente, e lavorava con la fantasia e soprattutto con la documentazione disponibile nelle biblioteche, non essendosi mai spinto in un viaggio in nave più in là di Brindisi, per cui non ne farei un dramma, anno più anno meno siamo lì.

 


E poi l'8 giugno del 1856 l'isola fu colonizzata per la terza volta, dai 194 abitanti dell'isola di Pitcairn, un'isola circa 7.000 km più ad est. Costoro non erano altro che gli eredi degli ammutinati del Bounty, giunti con un vascello mercantile commissionato dalle autorità britanniche e costretti a trasferirsi nell'isola di Norfolk a causa della scarsezza delle risorse della piccola isola di Pitcairn, e per l'eccessiva crescita demografica.

Oggi un terzo della popolazione di quel piccolo arcipelago è composta da pronipoti degli ammutinati del Bounty.

 


Questa sopra è la bandiera dell'isola, ha una certa eleganza, e l'albero al centro è una Araucaria heterophylla, una pianta molto bella e particolare, nota anche come Pino di Norfolk.

 


 

Sembra che un depliant turistico dica dell'isola di Norfolk

La più amichevole, idilliaca, storica, splendida, rilassante, sicura, allettante, incontaminata, sportiva e particolare località turistica del mondo”.

Eh, mica male se si pensa a quello che era solo qualche secolo fa ... 

oddio, a modo suo particolare a dire il vero lo era già allora. 


Emily Bay




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