mercoledì 17 maggio 2017

Monte Marino

Questo giro si preannucia contraddittorio già dal nome ...
più che un itinerario è un ossimoro,
provate voi a pedalare un ossimoro, se ci riuscite.

Ma noi non ci si scoraggia certamente per così poco,
e per la serie non ci sono più gli itinerari nuovi di una volta,
eccone uno fresco fresco, appena ripulito,
anche se non tutto, almeno in parte.

Vi preannuncio però subito che senza la traccia sarà fatica individuarlo,
perchè è segnalato ancora in maniera diciamo un poco timida,
ma non è detto che con il tempo, a forza di percorrerlo,
non diventi un classico della MTB.

Partenza dalla località di "Spugna" (384 mt slm),
un piccolo agglomerato di case che si trova lungo la strada che da Santa Sofia va verso Ridracoli.

E questa è la chiesetta, con tanto di preghiera alla Madonna delle Nevi


E questa invece è la salita,
una salita con la S maiuscola,
ma anche con la A
e forse anche con la L,
insomma una SALita, che si inerpica repentinamente lungo le pendici del "Monte Dragone"
 




una volta arrivati in corrispndenza della "Maestà Valbonesi" (790 mt slm), si tiene la destra
 

e stessa cosa facciamo arrivati al bivio successivo,
fino a giungere a "Cà Pezzolo" (824 mt. slm)



dove si lascia lo stradello per continuare a salire a destra lungo un sentiero poco segnalato che ci porta,







,

cercando di interpretare i rari segnali consistenti in dei pallini rossi posizionati random,



e spingendo un pò la bicicletta, 


fino in cima al "Monte Marino" (1.035 mt slm)

 


dove dopo una breve pausa riprendiamo a seguire il crinale del monte




... che teneri questi due alberi che si abbracciano in uno struscio morboso ...


fino ad iniziare dopo un pò la discesa vera e propria




 


 

ed incrociare questo splendido punto panoramico sotto al "Poggio delle Stolle"




e questa è una casa senza nome,
nei pressi dei ruderi di "Roncovecchio" (603 mt. slm)


con gli interni parzialmente da sistemare


 



ed eccoci ritornati al punto di partenza, scendendo dalla strada vicinale di uso pubblico Poggiolo-Spugna



Giro corto, ma intenso.
Bello.







martedì 9 maggio 2017

Monti Rognosi - Monte della Croce - Castello di Montauto

"Sui monti Rognosi può nascere un fioreee
In me questa sera è nato l'amore per teee ..."
ehm, faceva così vero quella canzone di Gianni Morandi?
... che poi, secondo me, quello che gli ha dato il nome a 'sti monti, deve essere stato sicuramente un ciclista ...

ma comunque questo è il primo degli itinerari che vi segnalo, e la bici ve la potete anche portare,
se proprio proprio vi divertite a spingerla, ... c'è a chi piace,
ma poi non dite che non ve l'ho detto eh ...
il solo consiglio che mi viene in mente, è che se la volere fare in bicicletta,
probabilmente è consigliato fare il giro nella direzione inversa a quella descritta di seguito, anche se si insomma ecco, non è che cambi poi molto.

Partenza da Cerreto (633 mt slm.), presso la "Locanda del Viandante"




seguendo il sentiero CAI 2, o se preferite i cartelli "VIA MAREMMANA" in direzione Arezzo.
In realtà il vero nome di questo sentiero sarebbe "VIA ARIMINENSIS", e trattasi di una antica strada romana che collegava Arezzo con Rimini.
Pare da alcuni studi recenti, che gli aretini avessero una convenzione con i bagnini della riviera romagnola, e percorressero perciò in massa questa strada per usufruire della convenzione 1 ombrellone + 2 lettini con giro in pedalò omaggio e serata al minigolf.
Secondo altri storici invece fu fatta costruire per uso militare da tale Marco Livio Salinatore nel 208 A.C. per facilitare i movimenti delle legioni.
Col tempo, secoli dopo la caduta dell'Impero Romano, la strada fu utilizzata per la transumanza delle mandrie dall'Appennino verso la Maremma, da cui il nome moderno di via Maremmana.


dovete sapere che in località "Ponte alla Piera", si fanno i piedi, ma non le scarpe



e questo è il ponte medioevale del paese, sul fiume "Cerfone"



proseguendo lungo il sentiero CAI 10A si giunge in località La Fabbrica alla "Fabbrica della Natura", 
un Centro Visita e di Educazione Ambientale della Riserva Naturale dei Monti Rognosi, che costituisce la sua porta di accesso e il punto di riferimento per la conoscenza delle valenze ambientali, storico-culturali e archeologiche dell'intero Parco dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara.


dalla Fabbrica proseguiamo seguendo il sentiero denominato "Via della Ferriera" che prosegue sulla sinistra, costeggiando il "Viottolo lungo il Sovara" fino ad incrociare il sentiero CAI 104B,


e questi sono i resti di una specie di anfiteatro all'aperto


e continuando a salire lungo il sentiero, si aggira il "Poggio Anghiarese",
e si sale al "Pianellone di Pier Maggio"





arriviamo in cima al "Monte della Croce" (676 mt slm),
dove proseguendo lungo il crinale che fu anche protagonista della Linea Gotica durante la seconda guerra mondiale, si giunge infine al "Castello di Montauto",
ah, che peccato però, il cancello è chiuso, anche se, volendo,
forse si potrebbe entrare ugualmente dal passaggio pedonale che si trova a sinistra del muro,
ma i numerosi cartelli in stile deposito di Paperon de Paperoni che ci intimano di non entrare hanno la meglio,
sicché, se volete approfondire l'argomento, leggete qua ...

wikipedia: Castello di Montauto (Anghiari)


e inizia la lunga discesa lungo una strada forestale lungo il sentiero CAI 506,
e girando dopo un pò a DX lungo il CAI 10A,
che ad un certo punto costeggia questo grazioso laghetto



e arriva nuovamente nei pressi de "La Fabbrica",
da dove si segue la strada asfaltata per ritornare al punto di partenza;

e comunque il castello di prima lo si intravede guardando lassù sul cucuzzolo del monte


ecco, qua si vede un pò meglio ...


Fine del giro.




QUI TROVATE UNA MAPPA DETTAGLIATA e alcune informazioni utili