venerdì 25 dicembre 2020

Atlante delle isole remote - 27/50 - Oceano Pacifico - "Taongi"

... il biologo marino John Naughton, scopre sulla spiaggia di Taongi - l'atollo più settentrionale e più arido delle Isole Marshall, 3600 chilometri ad ovest delle Hawaii - il relitto di una barca. E' la Sarah Joe. // Proprio lì accanto, una croce di legno si innalza su una semplice tomba di pietre accatastate. Un paio di ossa spuntano dalla sabbia. Come si scoprirà, sono i resti di Scott Moorman. Chi lo abbia sepolto qui, e dove sono gli altri, rimane un mistero.


Taongi - (Isole Marshall)

detta anche Bokak 


14° 38' N

169° 0' E

Superficie: 3,2 kmq


Popolazione:
disabitata

 



Taongi (Bokak) è un atollo disabitato, il più settentrionale e il più isolato delle Isole Marshall.  
 
È basso e secco, semidesertico e molto sassoso.  
 
Sono dieci gli isolotti che formano l'atollo, il quale ospita congregazioni di uccelli marini e un raro ecosistema di atollo semi-arido, creando una laguna a forma di mezzaluna di circa 78 kmq.

Il livello dell'acqua della laguna è fino a un metro più alto dell'oceano circostante a causa di un afflusso di acque mosse dal vento sulla barriera corallina sopravento e per la presenza di un solo passaggio stretto della barriera corallina sul lato sottovento, per questo motivo la superficie della laguna si presenta insolitamente calma.

 

 

 

L'11 febbraio 1979, Scott Moorman e quattro compagni salparono dal porto di Hana che si trova sulla costa sud-est dell'isola hawaiana di Maui a bordo del motoscafo di cinque metri "Sarah Joe" e scomparvero in alto mare. La barca e i resti sepolti di Moorman furono scoperti nel 1988 a 3.760 km di distanza su Bokak.

Gli uomini del viaggio erano il trentottenne Benjamin Kalama, il ventisettenne Ralph Malaiakini, il ventisettenne Scott Moorman, il ventiseienne Patrick Woessner e il trentunenne Peter Hanchett

Lasciarono il porto intorno alle 10 del mattino; l'acqua era calma ed era una bella giornata limpida.

All'una del pomeriggio, un vento strano iniziò a soffiare dalle montagne. Era il primo avvertimento che stava per scoppiare una tempesta. Il cambio di direzione del vento preoccupò il padre di Peter, John Hanchett.

Lui e molti altri si recarono sulla battigia per cercare di individuare la barca e i pescatori. Tuttavia, non furono in grado di vedere il Sarah Joe. In poche ore, la tempesta arrivò nella zona, e con essa ​​venti forti e onde, così John uscì nel bel mezzo della tempesta per cercare la barca, tornando alcune ore tornò a riva senza averne trovato traccia.

Il giorno successivo, John tornò per continuare a cercare il Sarah Joe assieme al biologo marino John Naughton, ma di nuovo, uscirono a vuoto. 

Il terzo giorno, il capitano Jim Cushman della Guardia Costiera continuò la ricerca del Sarah Joe in elicottero e in nave. La ricerca si ampliò con il passare dei giorni, tuttavia i ricercatori dovettero affrontare un grosso ostacolo: la barca era dello stesso colore dell'acqua che stavano cercando ed era difficilmente individuabile. 

Cinque giorni dopo la ricerca venne ufficialmente sospesa: un totale di settantatremila miglia era stato perquisito, ma nessuna traccia di Sarah Joe o dei cinque uomini venne trovata.

 


 

Durante le settimane successive, i residenti di Hana setacciarono le spiagge vicine, alla ricerca dei relitti del Sarah Joe, rinunciando alla fine alla ricerca.

Per commemorare il decimo anniversario della scomparsa della barca, la famiglia e gli amici dei marinai scomparsi si riunirono sul molo dove partirono i cinque uomini, e col passare del tempo, sembrò che i ricordi fossero tutto ciò che restava degli uomini scomparsi e di Sarah Joe

Il 9 settembre 1988, il caso della Sarah Joe prese una svolta bizzarra. 

Quel giorno, John Naughton si trovava in una spedizione alla ricerca della fauna selvatica nelle Isole Marshall, 2.000 miglia a ovest di Maui e mentre era nei pressi dell'atollo deserto Taongi, individuò una piccola barca. 

Naughton e il suo equipaggio atterrarono sull'atollo per esaminare il relitto e videro alcuni dei numeri di registrazione sul lato della barca che indicavano che era stata registrata nelle isole hawaiane. 

A circa sessanta metri dal relitto, l'equipaggio di Naughton scoprì una tomba improvvisata. 

Comprendeva un mucchio di rocce coralline e una croce di legno rozza. Trovarono anche una mascella umana che sporgeva dal mucchio di rocce. A quel tempo, non erano sicuri se la tomba fosse collegata alla barca naufragata. Gli uomini non trovarono prove che l'isola fosse abitata, così Naughton prese nota dei numeri di registrazione sulla barca e lasciò il sito indisturbato.

La Guardia Costiera controllò i numeri e stabilì che la barca era il Sarah Joe. Dopo che il relitto venne identificato, venne scavata la vicina tomba, e venne scoperto parte di uno scheletro umano. Le cartelle cliniche stabilirono che i resti appartenevano a uno dei cinque uomini scomparsi: Scott Moorman

Un altro strano indizio emerse quando vennero scoperti dei pezzi di carta insoliti all'interno della tomba, una pila di fogli non rilegata, alternati da fogli di carta stagnola tra ogni pagina. La Guardia Costiera non fu in grado di determinare chi li mise e a quale scopo servivano.

 Gli esperti concordano sul fatto che il Sarah Joe avrebbe potuto andare alla deriva per 2.000 miglia fino alle Isole Marshall, ma il viaggio sarebbe durato circa tre mesi. Tuttavia, secondo il fratello di uno degli uomini scomparsi, un'indagine del governo degli Stati Uniti eseguita sull'atollo Taongi nel 1985 non trovò alcuna traccia del Sarah Joe

Se questo è vero, allora dov'è stato il Sarah Joe tra la sua scomparsa nel 1979 e l'indagine del 1985

Secondo alcuni le carte criptiche trovate con i resti di Scott potrebbero far pensare ad un rituale di sepoltura ancestrale cinese che servono al pagamento di debiti spirituali o a rappresentare il denaro e la fortuna nella prossima vita o a ed è conosciuto come "Joss Paper", "Hell Money" o "Ghost Money", e si tratta di fogli d'oro e d'argento come quelli all'interno dei giornali rappresentano anche denaro o buona fortuna per i morti da portare con sé nella prossima vita.

Le famiglie degli uomini scomparsi assunsero l'investigatore privato Steve Goodenow per esaminare il caso, il quale portò una squadra a Taongi e scoprì una nuova "manciata" di ossa di Scott Moorman vicino alla tomba originale e il motore della barca incuneato sott'acqua nella barriera corallina vicina.

Dato che per entrare all'interno della laguna esiste solo uno stretto canale tra le barriere coralline e le isole, è improbabile che la barca abbia potuto raggiungere la laguna di Taongi senza l'intervento dell'uomo. Goodenow ipotizzò che dei pescatori cinesi abbiano trovato il corpo di Scott e lo abbiano seppellito; teorizzò inoltre che i pescatori non denunciarono l'incidente poiché stavano pescando illegalmente nella zona.  

Robert Malaiakini, fratello del membro dell'equipaggio scomparso Ralph Malaiakini, pensa che Scott si sia legato alla barca per resistere alla tempesta e dubita che qualcuno del Sarah Joe possa essere sopravvissuto alla tempesta e al viaggio di 2.200 miglia fino a Taongi

Targhe per commemorare l'equipaggio sono state installate sull'atollo di Taongi e nella baia di Hana

 

 


In tempi più recenti, nonostante si tratti di un'isola arida, inospitale e senza acqua potabile, in realtà c'è chi ne ambisce la proprietà: un grosso truffatore americano di nome Mark Pedley, ne dichiara la sovranità avendoci proclamato la micronazione (non riconosciuta) del "Dominio di Melchizedek", nota per aver facilitato le frodi bancarie su larga scala in molte parti del mondo durante gli anni '90 e all'inizio degli anni 2000. 

 


 

Insomma, una roba tipo la "Repubblica Esperantistica dell'Isola delle Rose", solo con ideali meno utopici e più venali.


domenica 13 dicembre 2020

Atlante delle isole remote - 26/50 - Oceano Pacifico - "Atlasov"

"Quest'isola non è altro che un'unica montagna solitaria che emerge dai flutti, più alta di tutte le altre perle della catena di isole dalle spiagge nere. La montagna, che il popolo delle Curili chiama Alaid, è più bella del monte Fuji. In inverno sulla vetta di basalto grigio giace la neve, bianca come lo zucchero. Il vulcano, che risale a quaranta-cinquantamila anni fa, è il più settentrionale di una cintura di fuoco di isole sparse e ha un'affasciante forma regolare."


 Atlasov - (Russia)


50° 51' N

155° 33' E

Superficie: 119 kmq


Popolazione:
disabitata

 

 

Vabbè, l'isola è formata essenzialmente dal cono di un vulcano, 

si vede benissimo,

e l'ultima volta che ha eruttato è stato nel 1981.

 


 

La leggenda vuole che quest'isola si sia staccata dalla Kamtchatka.

Il vero motivo che tuttavia non troverete in nessun'altra fonte ufficiale, è che tutti i giocatori di Risiko del mondo, fregandosene degli obiettivi principali ricevuti, la attaccano a prescindere, con tutti i bei mucchietti di carrarmatini ben posizionati per conquistarla, perchè si sa ... chi conquista la Kamtchatka poi alla fine vince tutto.

Quello che invece dice la leggenda è che in seguito alla gelosia delle montagne vicine, invidiose della sua bellezza, la sradicarono e la cacciarono via, lasciando al suo posto il Lago Kuril, che poi sarebbe quel buco azzurro incastonato nella mappa qua sotto ...

 


Ma non fatevi fregare, e ora che sapete la verità 

... la prima volta che giocherete a Risiko, ricordatevi che la colpa è un pò anche la vostra.


martedì 8 dicembre 2020

Atlante delle isole remote - 25/50 - Oceano Pacifico - "Fangataufa"

 

"Il 24 agosto 1968 è tutto pronto per il grande test: la detonazione della prima bomba all'idrogeno francese; è la più grande che sia mai stata esplosa e ha una forza di 2,6 megaton: da cento a mille volte più potente di una bomba atomica. Un pallone aerostatico si innalza con la bomba di 3 tonnellate fino a 520 metri di altezza. ...

In cielo si alza una nuvola gigantesca con una coda affusolata di vapore acqueo. L'onda d'urto si sposta verso l'esterno, getta la sua ombra circolare sulla laguna, sull'atollo, sul mare e spinge l'oceano contro l'orizzonte con un'onda di maremoto."

  

Fangataufa - (Polinesia francese)


22° 15' S

138° 45' O

Superficie: 5 kmq


Popolazione:
disabitata

 


L'accesso alla laguna si trova nella parte settentrionale dell'atollo, ma per entrarci bisogna accordarsi con l'autorità militare locale, che deve autorizzare lo spostamento del dispositivo anti-intrusione che ne ostruisce il passaggio.

Nell'isola c'è anche un aeroporto, abbandonato, costruito per ospitare velivoli da trasporto di medie dimensioni, e si trova sulla costa NE dell'atollo. 

Il primo europeo registrato ad arrivare a Fangataufa fu un ufficiale della marina inglese nella sua veste di esploratore, tale Frederick William Beechey nel 1826.

L'atollo fu abitato fino al XX secolo, ora no.

 

 

 

E per forza che ora è disabitato, 

vacci te a vivere lì, adesso ... 

ma d'altra parte, avendone la necessità, dove vuoi andare a fare esplodere una bomba, se non in uno splendito atollo formato da una piccola barriera corallina che contiene una laguna con la forma di una vasca da bagno proprio in mezzo all'oceano Pacifico? 

 


E quindi alla luce di questa esplosione che cancellò ogni segno di vita nei dintorni, verrebbe da pensare che l'epicentro di una simile esplosione come Fangataufa avrebbe dovuto essere cancellato per sempre, o almeno rimanere una zona morta.  
 
Eppure dopo aver esaminato l'atollo per oltre 30 anni, lo scienziato Bernard Salvat nell'intento di dare risposta a cosa succede dopo l'annientamento nucleare, afferma che le prime forme di vita, i muschi e le piante sono tornate e che la rinascita dei molluschi è avvenuta sorprendentemente in maniera rapida.
 
Il fenomeno si può spiegare verificando il fatto che già nel 1972 i molluschi avevano cominciato a raggrupparsi lungo le rocce, ricolonizzando le pozze di marea e le parti superiori della barriera corallina. Apparentemente poteva sembrare che le stesse popolazioni di molluschi esistenti prima dello scoppio stessero tornando, ma in realtà erano diversi da prima. 

I molluschi si riproducono inviando le loro larve nell'oceano, dove cavalcano le onde e le correnti fino a migliaia di miglia. La maggior parte di queste larve viene mangiata dai pesci e da altre creature, ma i fortunati finiranno per imbattersi in un'isola o in una barriera corallina. Non appena entrano in contatto, sporgono le dita dei piedi e ... zac, si attaccano.

Ciò significa che i nuovi molluschi di Fangataufa non sono emersi dalle ceneri nucleari, come mini fenici sgusciate, ma sono arrivati ​​attraverso le onde, alla deriva da altre isole e scogliere che potrebbero essere state a migliaia di miglia di distanza. A differenza degli animali di Chernobyl, che sono stati colpiti dalle radiazioni per generazioni, le larve di mollusco erano geneticamente fresche.

Nel 2001, un ecologo di nome Stephen Hubbell, la cui specialità erano le foreste tropicali, ha ipotizzato che il luogo in cui si insedia una specie non sia determinato solo dalle condizioni ambientali, ma suggerendo che ogni specie compie una "passeggiata casuale" per determinare dove vivere, definendo questa ipotesi la "teoria neutra unificata della biodiversità".

Con questo cosa volevo dire? 

...

ah, si ... che come diceva anche quel cantante fricchettone negli anni '60, la risposta non sta solo nel vento o nel destino, o nella forza di una specie, o in un disegno ben preciso della natura, tutto si riduce a qualcosa di più casuale.

E se la rinascita dei molluschi a Fangataufa è stata un miracolo, è stato un miracolo del caso.

Oh.

 


 Pensate che ci ha fatto un fumetto anche Hergé con il suo "Tintin"


questo video è stato realizzato con immagini dell'isola che documentano la vita prima dello scoppio della bomba: