martedì 28 febbraio 2023

Atlante delle Isole Remote - 45/50 - Oceano Pacifico - "Isola del Cocco"

   "Un'isola, due carte, tre tesori. August Gissler è sicuro di riportarlo alla luce, l'oro delle scorrerie delle navi battenti bandiera nera, la refurtiva di Edward Davis, il bottino di Benito Bonito e il tesoro di Lima con la madonna a grandezza naturale di oro massiccio. Il figlio dell'industriale di Remscheid, che preferì diventare marinaio piuttosto che direttore di una cartiera, osserva le croci sulle carte e studia le indicazioni: "Nell'angolo più a nord-est della baia di Wafer, in una piccola grotta ai piedi della rupe a tre punte, duecento piedi dietro la linea dell'alta marea"."


Isola del Cocco (Costa Rica)

5° 32' N

87° 4' O

Superficie: 24
 kmq

Popolazione: disabitata



A quanto pare nel periodo fra il XVII e il XIX secolo, andava di moda fra i pirati andare a seppellire i propri bottini nei meandri di questa disabitata isola costaricana.

Ne consegue ovviamente che la moda immediatamente successiva sia stata quella di andare a cercare i tesori dei pirati su quell'isola, seguendo le mappe più o meno farlocche che indicavano il punto preciso dove recuperarli.


A parte che seguire la mappa di un pirata che si fa chiamare Benito Bonito (Bennet Graham) che ha tutta l'aria di essere un bel burlone, mi sa già di una bella fregatura ... e infatti nel punto dove disse di averlo nascosto nel 1824, sotto le scogliere della Wafer Bay, nessuno trovò mai niente.

E non trovò niente nemmeno il ricercatore August Gissler, che fu governatore ufficiale dell'isola nel 1897, e che dedicò buona parte della sua vita fino al 1908 a scavare buche qua e là sull'isola, seguendo tutte le carte che gli riuscì di trovare.
Gissler era poi convinto che sull'isola fosse nascosto anche il leggendario tesoro Inca di Atahualpa,  e per scovarlo suddivise l'isola in cento quadrati, scandagliando metodicamente ciascuno di essi finché la vanga non incontrava la superficie rocciosa.

A dire il vero qualcosa trovò dopo avere scavato per vent'anni ... sei monete d'argento, ma evidentemente non furono sufficienti per continuare a scavare.

Spiaggia di Chatam


Un altro dei famosi tesori che dovrebbe essere nascosto in quest'isola è il "Tesoro di Lima": nel 1820, per sfuggire all'armata Cilena che stava per invadere la città spagnola di Lima, si pensò bene di caricare tutte le immense ricchezze della città sul brigantino "Mary Dear", comandato dal rispettato capitano britannico William Thompson, al quale non sembrò vero di uccidere i soldati ed il prete che erano a bordo, gettare i cadaveri in mare e fuggire verso l'isola del Cocco seppellendo il tesoro suddiviso in 12 casse. 

Dopo qualche peripezia Thompson riuscì a sfuggire agli spagnoli che gli davano la caccia e a ritornare a casa dove, unico superstite della spedizione, rivelò in punto di morte ad un navigatore olandese di nome John Keating il luogo dove era sepolto il tesoro. Keating fece tre spedizioni nell'isola del Cocco, portando a casa ogni volta modeste quantità d'oro, e pure lui, una volta anziano trasmise le informazioni a Nicolas Fitrzgerald, il quale a sua volta le vendette a un australiano di nome Curzon Howe.




L'ultimo dei tesori sembra appartenesse ad un certo William Davies, che lo nascose nell'isola nel 1684; anche questo mai trovato.


Nel tempo si sono susseguite almeno 300 spedizioni di vario tipo, ma nessuna di esse, almeno ufficialmente, ha riportato il successo sperato. 

L'ultima spedizione risale al 1992.

Ora l'isola è una Riserva Naturale e dal 1997 è diventata patrimonio dell'umanità dell'UNESCO per cui se siete alla ricerca di un tesoro, nisba, dovete andare da un'altra parte a cercarlo.


Squalo martello smerlato


Se invece siete degli amanti delle immersioni in mezzo agli squali, allora potete aggregarvi a qualche escursione organizzata, però occhio che mordono, nel 2017 uno squalo tigre femmina uccise una imprenditrice newyorkese che si stava immergendo nei pressi dello scoglio Manuelita.


Isola Manuelita



venerdì 24 febbraio 2023

Atlante delle Isole Remote - 44/50 - Oceano Pacifico - "Pagan"

  "La dove la placca pacifica si insinua sotto quella filippina e la fossa delle Marianne si spalanca per chilometri di profondità nella Terra, si erge una catena montuosa sottomarina: sono le montagne più alte del mondo, con cime vulcaniche fumanti che spuntano dal mare. Due di queste montagne di fuoco formano Pagan, un'isola doppia, unita da un istmo. Nel punto più sottile, l'isola è larga soltanto alcune centinaia di metri. Ai piedi del monte Pagan, situato a nord, si trova il villaggio di Shomushon. I suoi abitanti chiedono di essere evacuati, perché da qualche tempo dalla cima del vulcano esce del fumo e la terra trema in continuazione. Ma nessuno presta loro attenzione; il vulcano non è pericoloso, dicono."


Pagan Isole Marianne (Stati Uniti)

18° 7' N

145° 46' E

Superficie: 47,2 kmq

Popolazione: disabitata





E invece avevano ragione loro, 

i pochi abitanti dell'isola, 

e così il 15 maggio del 1981 il vulcano Pagan entra in attività, 

con quella che risulterà poi essere l'eruzione più grande della sua storia. 


Dopo un ultimo disperato SOS ed essersi riparati dietro un crinale, gli abitanti vengono soccorsi in tempo da un aereo, prima che le capanne del villaggio Shomushon vengano spazzate via dalla furia dell'eruzione. 

Da allora nessuno abita più nell'isola, che si presenta come una enorme colata lavica di venti milioni di tonnellate.