martedì 19 febbraio 2013

Monte Fumaiolo - Splitboard

Qua bisogna fare pratica con 'sto aggeggio.
Oggi andiamo al "Monte Fumaiolo", dove pare abbia nevicato parecchio nei giorni scorsi.



Parcheggio nei pressi del "Faggio Scritto" (1.341 mt slm), da dove partono le piste di sci da fondo, appena sotto al Rifugio Biancaneve.
Io decido di percorrere il sentiero CAI 129, in direzione "Ripa della Moia".


E voilà, questo è il tavolame, prima di suddividerlo in due.


 Ok, adesso va bene, si può partire ad affrontare la abbondante neve fresca che c'è tutto attorno.


Dapprima si incontra qualche traccia di passaggio umano precedente al mio



 Ah, dimenticavo, è meglio indossare le pelli se voglio riuscire a proseguire,
le pelli naturalmente vanno appiccicate sotto a quei due cosi lì sotto ...


una cosa tipo questa qua


 poi posso proseguire, e ben presto le uniche orme che incontro sono solo quelle dei molti animali vaganti


ad un certo punto, a quota 1260 mt. slm, il sentiero devia verso SX



 fino ad arrivare al "Rifugio Giuseppe"


dove mi concedo una veloce risalita e discesa lungo lo stradello scorciatoia che si congiunge alla parte alta del sentiero che ho percorso prima


 una volta sceso, e dopo aver schivato le centinaia di ciaspolatori che nel frattempo sono sopraggiunti da chissà dove, proseguo lungo il "Fosso del Baglione", senza però dirigermi fino al "Rifugio della Moia", ma tagliando bruscamente a SX e risalendo ostinatamente lungo la massima pendenza verso la partenza del mio giro.



Oh, rieccomi arrivato al punto di partenza, ma fammi un pò vedere che combinano gli snowbordisti veri  lassù al "Rifugio Biancaneve"


 ehm, vabbè, saltano



 no, è che se mi mettessi anche io a fare i salti, poi dovrebbero chiamare i gatti delle nevi per venirmi a recuperare, e invece quelli se ne stanno bene lì beati al sole, senza dover andare a recuperare gente in giro.


 Ecco, appunto.


martedì 12 febbraio 2013

Alta valle del Tevere

Nevica.
Bene, carichiamo le bici e saliamo verso l'appennino forlivese, e proseguiamo finchè non percepiamo la presenza di un pò di sole.



Parcheggio nei pressi dell'Area di servizio Verghereto (720 mt slm) che si trova sulla E45, poco dopo il "Valico di Montecoronaro" provenendo da Cesena (FC).



E ora dove si va?
Boh, proviamo ad incunearci lungo la vecchia "Strada Statale Tiberina", che è chiusa al traffico da parecchi anni nel tratto da "Canili" a "Valsavignone", e poi vediamo.




Poco dopo aver superato la località Canili, incontriamo sulla SX i ruderi di "Cà Puleto" (710 mt slm)



ed ecco di nuovo "Cà Puleto" vista da lontano, con l'E45 che le passa dietro



toh, un grosso cervo che, dopo averci attraversato la strada, scompare velocemente fra la vegetazione




arrivo a "Valsavignone" (613 mt. slm)


dove all'inizio del sentiero CAI 12 che parte dal centro del paese, troviamo la chiesa parrocchiale; nel suo interno è conservata una terracotta della bottega Della Robbia, ma non ci è possibile visitarla.
Chiesa chiusa.



sicchè proseguiamo lungo il sentiero CAI 12, passando sotto alla E45




e seguendo il sentiero arriviamo nei pressi di "Corliano basso", dove alcune querce imponenti ci scrutano severe



e questo cos'è? una protuberanza ferrea che sporge dal tronco della quercia più grande: dev'essere sicuramente l'attaccapanni che ussano le streghe durante i sabba per appenderci i mantelli sdruciti


"Casa Nuova" (827 mt. slm)


con un interno da fare invidia a Giambattista Piranesi


e poco dopo eccoci al piccolo "Cimitero di Moggignano" (823 mt. slm)


e dopo avere passato il borghetto omonimo, passiamo il guado del "Torrente Isola"


e finalmente eccoci a "Ville di Roti" (726 mt. slm)


e questo cos'è?
mah, sarà uno struzzo, nasconde la testa


oh, da qua inizia la vera salita, da farsi con bici a spinta sulla neve, lungo il sentiero CAI 12A



e poco dopo avere superato "Poggio Spino" (914 mt slm), convochiamo un veloce briefing per decidere se proseguire continuando a spingere la bici su una neve sempre più alta, o girare i tacchi e il manubrio per tornare sui nostri passi, con il proposito di ritornare un'altra volta, magari senza la neve, e magari facendo il sentiero nell'altro verso, quello della discesa.


Occhei,
dietrofront, si torna indietro.


- Ma ... Adelina? ma questi non sono di nuovo quei bei fustacchioni che erano passati prima, dicendo che volevano salire sul Monte Zucca?
- Si Guendalina, sono proprio loro.
- Allora forse sono ritornati indietro per rivedere noi due.
- Hai ragione Guendalina, dev'essere proprio così.


Proseguiamo la veloce discesa, questa volta su asfalto


fino a raggiungere il bivio con la vecchia Strada Statale Tiberina, dove giriamo a DX per tornare verso Valsavignone




dove ci aspetta un lauto pranzo al bar del paese




beh? ma questo pertugio da dove se ne esce?
mica c'era prima, quando ci siamo passati davanti all'andata.
Mah, sarà una delle prime postazioni di autovelox fisse, ormai abbandonata.