domenica 24 giugno 2012

Alfero - Monte Fumaiolo

Come?
E' caldo?
A noi ci fa un bel bimanico, andiamo a pedalare in alto.
Che poi, per noi romagnoli, se vogliamo rimanere in zona,
in alto ... se non è Campigna, è Fumaiolo.
E Fumaiolo sia.
Parcheggio ad "Alfero" (mt. 700 slm).


Questa sopra è la "Malva Alcea", detto anche "Rusò", è uno dei miei fiori preferiti, e un giorno ve ne parlerò per bene, ma ora via, che si deve pedalare.
Da Alfero risaliamo per la strada asfaltata che porta fino al "Valico del Monte Fumaiolo"

 

transitando dapprima per la ridente località di "Riofreddo"


poi superando il bivio in prossimità della località "La Straniera"


e transitando sotto alla "Ripa della Moia"


fino ad incontrare un rarissimo esemplare di "Sus scrofa ciclabicus", conosciuto anche con il nome di cinghiale a pedali; a seguito di complicate indagini filogenetiche, si è potuto appurare che si differenzia rispetto alle altre specie, per il curioso utilizzo di due ruote, che gli permettono di muoversi agilmente e velocemente anche nei boschi pù fitti; è un animale onnivoro, fate attenzione se lo incontrate, specie quando è affamato.


dopodichè, superato il pericoloso incontro, e l'incrocio che porta a "Montecoronaro", in prossimità dei "Sassoni", lasciamo la strada asfaltata e giriamo a SX, imboccando il sentiero CAI 127



transitando dapprima davanti al "Rifugio Moia" (mt. 1268 slm)



poi, incrociamo il sentiero CAI 129 e lo seguiamo tenendo la DX risalendo il "Fosso del Baglione";
lo stradello è tutto pedalabile, e sale all'ombra ed al fresco della vegetazione


fino ad arrivare al "Rifugio Giuseppe", dove un'allegra comitiva si appresta a preparare un lauto pranzo all'aperto


non essendo stati invitati, proseguiamo per il 129, ignorando la scorciatoia che sale a DX, per arrivare fin sopra alla "Ripa della Moia" e girare poi a DX verso il "Faggio Scritto"



in prossimità del cancello del "Faggio scritto" (mt. 1341 slm) ci prepariamo a scendere lungo il "Fosso di S.Alberico", come del resto si evince dalla numerosa cartellonistica all'uopo predisposta



l'imbocco del sentiero CAI 125 che porta fino all'Eremo di S.Alberico è anch'esso chiaramente segnalato da questo cartello del trivio




e finalmente ecco qua l'"Eremo si S.Alberico" (mt. 1140 slm)





ed ecco il sito web dell'eremo
http://www.eremosantalberico.it/
eh? mica scherzano qua 
 

shalom a tutti


riprendiamo a percorrere il 125


fino ad intravedere il Monastero della Cella "S. Giovanni inter ambo Para"




qualcuno una volta mi disse che lo stavano ristrutturando per farci un centro di bellezza extra lusso, chissà se è vero, certo che, dopo la cura dello spirito anche il corpo vuole la sua parte no?


sentiero CAI 133-117, passaggio lungo la "Bocca della cava", proprio sotto alla "Riserva Naturale del Monticino"






le "Sorgenti della Radice" (mt. 1052 slm)



dopodichè, alla fine del sentiero, ci ricongiungiamo con la strada asfaltata da cui eravamo saliti questa mattina, e girando a DX, la percorriamo al contrario fino ad arrivare a Riofreddo, e ad imboccare la vecchia "Strada romana del Cerrino" che si trova all'inizio del paese, segnata come sentiero CAI 03


e che scende fino al Alfero, dove, per non farci mancare proprio niente, arriviamo fino al "Sasso spaccato", lungo il sentiero CAI 01, disseminato da cartelli recanti i nomi delle piante


ed eccolo qua, sulla sinistra il "Sasso spaccato" e sulla destra la sua cascatella



Fine del  giro, e meritato riposo all'Incisa.




lunedì 18 giugno 2012

Campigna - Castagno d'Andrea

Le previsioni mettono caldo afoso, così si decide di andare a pedalare in alto: parcheggio a Campigna, davanti allo "Scoiattolo", dove ci accorgiamo che il gruppo dei pedalatori sarà piuttosto numeroso, con degni rappresentanti giunti da Bologna, più la crème de la crème de la Romagna.



risaliamo la strada asfaltata che porta fino al "Passo della Calla", e una volta arrivati in cima, risaliamo a DX in direzione "Fangacci"


proseguendo poi fino a "Passo Piancancelli" (mt. 1500 slm) e imboccando sulla DX il sentiero CAI 00-301 che scende verso "Pian delle Fontanelle"

all'inizio è leggera salita

poi ci si prepara indossando le adeguate protezioni per praticare la "discesa sicura"
ad un certo punto sulla SX, c'è una deviazione che porta al "Rifugio Fontanelle"



dove abbiamo assistito ad un corso gratuito da parte di Malestro, su come si salta un muro a secco con la bici



arrivati al "Rifugio le Fontanelle", abbandoniamo il Pietro che ritroveremo più avanti, e proseguiamo a SX in direzione "Tre Faggi", affrontando un tratto iniziale con bici in spalla a causa di un disboscamento feroce



subito dopo però imbocchiamo sulla SX l'immancabile deviazione panoramica per le "Balze delle Rondinaie"


e per controllare se "ilsassochesfidaevincelaforzadigravità" è ancora al suo posto,
tranquilli, c'è, si può proseguire


ritorniamo sui nostri passi e continuiamo lungo il sentiero CAI 00



fino ad incontrare la forestale, e proseguendo a SX fino ad arrivare all'altro punto panoramico "Giogo di Castagno"  (mt. 1082 slm)


da dove parte sulla SX il sentiero CAI 14 che porta giù giù giù ...

le ultime raccomandazioni prima di affrontare l'impegnativa discesa, Malestro sembra dirci ... "non fate il salto più lungo della ruota", o qualcosa del genere ...


ma appena partiti lungo la discesa, ci appaiono subito diversi elementi degni d'interesse



ancora storditi per gli incontri ravvicinati di quel tipo, o forse sarebbe meglio dire di quella tipa, proseguiamo, affrontando ognuno secondo la propria sensibilità, gli ostacoli che il destino ci ha preparato



poi deviazione sul sentiero CAI 14A


sempre più difficile, ma questo distinto signore che salta elegantemente in giacca e cravatta?
Poi che non si dica che ci difetta la forma eh!


anche oggi non è mancato un vasto campionario di capriole



ed eccoci arrivati in fondo alla vallata, prima eravamo lassù eh!




e mò sò cavoli nostri, siamo arrivati alla ridente località di "Castagno d'Andrea" (mt. 725 slm) e adesso dobbiamo risalire fino a quota 1500 sotto sto pòpò di sole
lasciamo a malincuore l'allegra compagnia dei pedalatori che ci ha accompagnato fino a qui,
per riguadagnare velocemente quota e ridurre il tempo che si frappone fra noi e le tagliatelle




non so se la foto rende l'idea della salita assolata, ma faceva caldo, molto caldo, e quello là davanti è il "Monte Falterona"


la prima tappa lungo la salita, la "Fonte del Borbotto" (mt. 1200 slm), e per fortuna da qui in poi, dopo avere rinfrescato la testolina, la salita procede all'ombra in mezzo al bosco





superiamo nell'ordine "Passo Piancancelli", i "Fangacci" e scendiamo lungo il sentiero CAI 253 fino al "Ponticino" e poi a DX lungo il sentiero natura fino a Campigna dove recuperiamo l'auto e ci fiondiamo al Poderone.
La Lorenzina ci aspetta assieme al Pietro sulla porta, dicendo:
"E voi che volete a quest'ora? Mangiare? No eh! :-)"




un uomo distrutto, non si capisce bene se dal giro o dalle tagliatelle, o forse dal pensiero che il resto della band, alla fine del giro, non sarebbe passato a recuperarlo




sto profilo mi ricorda qualche cosa, ma non ricordo bene cosa ... ah, si, quelle due cose intraviste lungo la discesa del sentiero 14.
Si.