lunedì 31 marzo 2014

Corniolo (FC) - Monte Pianaccione - ValPisella

Partenza da Corniolo (FC).
Riproponendoci di passare a visitare poi, a fine giro, il bassorilievo in ceramica policroma della bottega di G. della Robbia, nonchè la Deposizione di G. Ponteghini, che fanno sfoggio di sè nella chiesa del paese, e che giustamente attirano in paese numerosi pullman di turisti che giungono fin qua da tutta Europa,
intanto ci dirigiamo a percorrere i rilievi assolati che si stagliano dietro al centro abitato, promesse di pingue pedalate.

Oggi per l'occasione ci fanno compagnia le alte cariche del Sambi Team di Ravenna.
Dal paese si scende un poco per la strada asfaltata, per poi girare a SX in corrispondenza della grande frana di qualche anno fa, seguendo la strada indicata dai segnali "ValPisella" e "Badia di Sasso".




lungo la salita si trova pure una comoda fonte per riempire le riserve idriche




e arrivati in cime al "Monte Pianaccione" (969 mt. slm) al bivio giriamo a SX, fino ad incrociare il sentiero CAI 267 e lasciarlo poco dopo per scendere a DX sul sentiero CAI 269
Particolare del Sambi Team in inesorabile fuga:


localtà "Mandriolo di Sopra" (765 mt. slm)


 





"Poggio Fabbreira"







 

certo che 'sto cartello ,...



 

superato qualche passaggio sguazzando faticosamente nel terreno ancora fradicio dalle ultime pioggie,
e attraversato il ruscelletto, si risale fio al Monte Pianaccione, ... si, sempre quello di prima

 

 non prima però di essere scesi e risaliti turisticamente fino alla "Badia di Sasso" (785 mt slm.)

 

vabbè, risaliamo fino ad arrivare di nuovo ad incrociare il sentiero CAI 267, dove questa volta lo imbocchiamo per scendere a SX

 

ed eccoci alfine a "Valpisella" (899 mt. slm, edificio in sasso risalente al 1872 e successivamente recuperato a casa per vacanze dall’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI)

 

ultima discesa



e arrivo a "Corniolo" sopra al Camping Vecchio Vivaio.
Fine del giro. 
Toh, un coniglio. Pare fritto.







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mercoledì 26 marzo 2014

Mercato di Casteldeci (RN) - Monte Loggio

Ed eccoci nella zona dell'alta Val Marecchia.
Oh, vi dico subito che il giro di oggi è stato eseguito esattamente al contrario di come probabilmente dovrebbe essere per avere un senso per farlo in MTB,
e a parte qualche passaggio improvvisato in mezzo al bosco, un pò a mò di tapiri,
per il resto è tutto molto pedalabile.


Partenza dalla località "Mercato", appena sotto a Casteldeci (RN).
Il signor Wikipedia mi suggerisce di dire che è il comune più meridionale dell' Emilia Romagna, nonchè dell'intera Italia settentrionale, ma anche il più occidentale della Provincia di Rimini.
Poi non dite che non ve l'ho detto eh.

Comunque partenza imboccando la strada che parte davanti alla "Giardiniera" e che sale in direzione "Gattara",
dapprima asfaltata, poi strada bianca.
Oh, ma guarda, dev'essere un classico esempio di trullo romagnolo ...




e questo un rarissimo nuraghe romagnolo, con tetto a doppia copertura,
un vezzo ...


poi, arrivati a questo bivio si gira a DX,
non come quello in MTB lì sotto che ha tirato diritto


e da qui inizia la parte improvvisata del giro, che ci porta a spingere la bici praticamente quasi sempre fino ad arrivare in cima al "Monte della Rena" e poi al "Monte Loggio"


breve briefing per decidere secondo la cartina da quale parte i tapiri si sarebbero diretti






ahh, anche un tipico esempio di bi-scala


certo che qua gli alberi fanno un pòcome cavolo gli pare,
si travestono da scalette,
si cammuffano da buchi con il legno intorno e dentro i ciclisti


poi si arrovellano e si attorcinano su se stessi per cercare chissà quale verità


e, a ben guardare, ci indicano sulla propria corteccia anche la direzione verso cui spingere la bici



oh, ecco lo splendido panorama di cui si può godere oggi dalla sommità del "Monte Loggio" (1.179 mt. slm)


e da qui, girando a DX seguiamo il crinale della "Costa delle Piaggie"


fino ad incrociare una strada bianca carrabile, che girando a SX ci porta


fino a "Cà Marcello"



da dove la strada scende fino a diventare asfaltata e, attraversando il centro abitato di "Schigno", arriviamo nei pressi del punto di partenza, dove è d'obbligo visitare il "Parco della Rimembranza", dove la Grande Rosa, nata per celebrare il 50° anno della costituzione italiana,  a ricordo dei dispesi di tutte le guerre, vista dal davanti, assomiglia piuttosto ad un carciofo.


ed il vecchio ponte romano ...
che mica solo a Rimini ce l'hanno.


Si, proprio un bel giro al contrario, cerchiamo almeno di ristabilire l'equilibrio a tavola.


Toh.
Due galli in un pollaio.
Di cui uno nero, ma che siamo vicini al Chianti qua?




giovedì 20 marzo 2014

Chiar d'ovo

Per completezza dell'informazione ed amore della tassonomia,
sono a recensire una delle discese più percorse della valle del Savio.
Il Chiar d'ovo.
Perchè non l'ho fatto prima? pur avendola fatta decine e decine di volte, di giorno e di notte, con il sole e con la neve, con ... vabbè ora la descrivo, per quei pochi che ancora non la conoscono.
Pensate che avevo descritto la variante ancor prima dell'originale.
Sono bizzarrie.

Partenza da San Piero in Bagno e salita per la strada di Fonte Abate.


E purtroppo questa è la ex fonte sulfurea che ormai ha perso le sue proprietà, declassata a fonte normale.
Aimè.


Al passo si gira a SX, seguendo il crinale lungo il sentiero CAI 201


fino ad arrivare al Passo Monte Carpano




da cui parte la discesa per il sentiero CAI 189



i ruderi de "I prati" (893 mt. slm)
con raccoglitore di bacche di rosa canina






Casa Nuova?
Una volta, forse.


Le Barche?
Una volta qua era tutto mare, forse.





all'ultimo bivio si gira a DX scendendo proprio sopra alla Fonte Sulfurea Chiardovo




Eccola.






C'è gente a cui piace passare il tempo in riva al lago, entrando in sintonia con l'ambiente acquatico ed i suoi abitanti.
Io di sicuro avrei bisogno di perfezionare la tecnica di lancio della mosca artificiale.
Con quella vera non avrei sicuramente problemi, ma con quella artificiale ...






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