martedì 22 dicembre 2015

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Poderone - Monte Falco - Cullacce (vere)

C'è un momento della nostra vita a cui non ci si può sottrarre, eh già,
avete voglia a provare di non pensarci o a fare finta di niente,
no, non c'è niente da fare,
prima o poi arriva, per tutti ...
è il momento in cui ci si chiede come fare, quando si è nel "Casentino", ad arrivare alle "Cullacce" partendo dal "Passo della Calla", ma senza percorrere il sentiero "CAI 241".
E anche per noi questo momento è arrivato, eh beh si,
s'è proprio fatta l'ora di andare a cercare la vera discesa delle Cullacce.
Partenza naturalmente dal "Poderone", chevvelodicoaffare.



- Bau Max, ma secondo te, ce la faranno questi qua con le biciclette a perdersi in mezzo ai boschi oggi?
- Bau beh, cara Pepita è possibile, li ho sentiti proprio ora parlare delle loro intenzioni di andare a cercare un sentiero dove probabilmente prima d'ora nessuno ha mai posato i copertoni; le premesse per perdersi ci sono tutte.
- Bau cioè? Non ho capito bene, vogliono andare a girare con le biciclette in un sentiero in discesa che faremmo fatica a fare noi con quattro zampe?
- Bau eh, si, più o meno è così.
- Bau c'hai mica il numero di telefono di Darwin, che devo dirgli due cosine sulla sua teoria dell'evoluzione della specie ...


La prima parte del giro è la solita salita per la strada asfaltata che porta in "Campigna"



poi al "Passo della Calla" (1.296 mt s.l.m.), si gira a DX direzione "Fangacci"


dove nella pista per sciatori baby c'è ancora un pò di neve


continuiamo fino al "Pian delle Fontanelle" dove giriamo a SX per il sentiero "CAI 00"




orme di minolli sulla neve



salendo fino in cima al crinale



dove, per chi non lo sapesse, è d'obbligo dare un'occhiata al panorama dalla cima del "Monte Falco" (1.640 mt. slm)


poi si inizia a scendere lungo il crinale in direzione S-E



oltrepasssando il "Poggio Sodo dei Conti" (mt. 1.559 s.l.m.)




 

il "Poggio Lastraiolo" (1.483 mt s.l.m.)

 
e fiancheggiando il "Monte Gabrendo", passando dal vecchio rifugio "La Burraia".

Oh, rieccoci tornati al "Passo della Calla", ma fino a qui niente di nuovo, tutti sentieri fatti e rifatti,
ora inizia la ricerca della nuova traccia alternativa al "CAI 241" per scendere fino alle "Cullacce",
per cui bisogna ignorare completamente i cartelli che indicano la "Fonte del Raggio" e il "Sentiero delle Cullacce" (troverete la descrizione di questo sentiero nel post del 23-07-2012)




e percorrere in salita per un pò il crinale lungo lo "00" in direzione "Il Poggione"




fino ad incontrare questo bivio, quello lì sulla sinistra che si infila fra gli alberi,
da dove inizia la nostra nuova discesa,
segnata relativamente poco e male con alcuni puntini di vernice rossa sugli alberi


attualmente il sentiero è poco percorribile con le MTB, andrebbe ripulito in parecchi punti dai rami e dai tronchi caduti lungo il tracciato, per renderlo più scorrevole, però è veramente molto suggestivo









toh, che ci fanno dei basamenti in cemento armato in mezzo al bosco?
proprio ad un passo dalla "Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino"?
Ci spiegheranno poi che questi sono i resti di alcune teleferiche, che alla fine del secolo scorso qualcuno aveva pensato di installare in questa zona, per renderla più accessibile, ma poi desistette per non deturpare la bellezza di questi luoghi.



alla fine della discesa si intercetta lo stradello forestale "CAI 245", che percorriamo girando a SX per cinque chilometri, fino a "Campigna", dove proseguiamo a ritroso per la strada percorsa all'inizio del giro e poi svoltare dopo un pò a SX per andare ad intercettare l'ultima parte del sentiero "CAI 289" e tornare al "Poderone".


 


- Ma avete visto oggi chi è passato qua vicino?
- Erano anni che non c'era un traffico del genere da queste parti, speriamo proprio che non gli venga in mente di pulire il sentiero dai tronchi e dai rami, sennò finisce che ci prendono gusto a venire a scapicollarsi da queste parti e addio pace ... mah ... per fortura che di là dal fosso c'è il "Sasso Fratino" e lì non possono venire a romperci i palchi.



dettaglio della discesa, che è quella di sotto che va da sinistra verso destra














martedì 15 dicembre 2015

Il pistino di Uguccione (della Faggiola)

Oggi andiamo a fare un bel giro in un luogo a bassa antropizzazione, ma ricco di storia,
che anticamente faceva parte della "Massa Trabaria",
una località incastonata fra la Romagna, le Marche e la Toscana,
dove nel XIII secolo buona parte di queste terre ed il Castello di Faggiuola che poi vedremo,
erano di proprietà di un tal Uguccione, il noto capitano di ventura ghibellino.
Sembra che in questo castello il nostro condottiero ebbe modo di ospitare anche un altro ghibellino,
un suo amico, più famoso, quello fuggiasco;
alcuni esegeti della Divina Commedia hanno ipotizzato di identificare Uguccione nel "Veltro Dantesco" citato nei versi 100-111 del I° Canto dell'Inferno ...ma non ne sono del tutto sicuri.
Vediamo se possiamo aiutarli noi a chiarire le lacune della storia.

Ma cominciamo dall'inizio:
intanto cominciamo a marcare il territorio, che, sebbene una volta fosse di Uguccione, per ora ci siamo noi ...


poi partenza da località "Molino del Rio" (488 mt. slm), che si trova appena a nord di "Casteldeci" (RN), al bivio della SP76, nei pressi del ponte sul "Torrente Senatello" in direzione "Fragheto".


- Mi scusi signora equina, sa mica indicarmi la retta via per il Castello di Uguccione?
- Sempre dritto di qua? ah, gentilissima, però anche se non mi lucida il casco con la lingua ... si insomma ecco.




ma siamo sicuri di essere a metà dicembre?
devo controllare se la Massa Trabaria è sopra o sotto al Tropico del Cancro


oh, ecco "Poggio Calanco"



attraversiamo il piccolo centro abitato di "Boscagnone" 750 mt. s.l.m.


ed ecco là davanti si intravede "Fragheto"


tristemente famoso perchè qui il 7 aprile del 1944 le truppe nazifasciste dello "Sturm-bataillon OB Sudwest" si macchiarono di un efferato eccidio




riprendiamo a pedalare per la strada, dove secondo la segnaletica locale i veicoli di colore bianco possono solo salire, mentre quelli di colore rosso possono solo scendere; tutti gli altri che facciano quello che vogliono



"Calanco"






a questo bivio si tiene la sinistra


qua invece la segnaletica è abbastanza generica,


in caso di neve ... si, ma quanta? perchè in effetti un pò di neve c'è


poi diamo prova del servizio ciclisti-per-lo-spingimento-delle-auto-che-non-riescono-a-salire-da-sole



panorama dal "Monte Castello" (999 mt. slm), sulla destra si intravede il crinale da dove scenderemo poi


la chiesetta della "Madonna del Piano" 1030 mt. slm


e una breve escursione fino in cima al "Monte della Faggiola Vecchia"






dove fra sfuggire ai cani maremmani, l'attraversamento dei rovi, lo spingimento della bici sulla neve e il sollevamento bici sopra agli steccati di filo spinato, siamo praticamente pronti per i mondiali di pentathlon





finchè finalmente si fa ora di scendere,



e quello davanti a noi è il "Monte della Faggiola Nuova"

- Si, ma Uguccione?
- Eh, ancora un attimo e ci arriviamo.


prima c'è da ammirare lo splendido "Cimitero degli Stegosauri", 





ed eccoci arrivati finalmente al "Castello di Uguccione" (950 mt. slm)
- Come dov'è?
- Ma lì davanti no?
- Lì, in quel buco fra la vegetazione.
 

 lo volete vedere dall'alto? ecco


come sarebbe a dire tutto qua?
oh, questo buco è tutto quello è rimasto della vecchia fortificazione, ma se vi siete appassionati e volete approfondire meglio la sua storia, leggetevi questo interessantissimo studio

Indagini archeologiche nel Castello di Uguccione della Faggiola

comunque, Uguccione o no, da qui praticamente inizia il "Pistino" vero e proprio, che ci riporterà fino al punto di partenza










 e quello lì sulla destra è "Casteldeci"


oh. eccoci arrivati.






traduco questi versi di Tonino Guerra, per i non Valmarecchiesi:
"Dante, è un peccato
che ci sia della gente
che lascia cadere i muri
dove d'estate appoggiavi la schiena.
Oggi guardavo da questo mucchio di case
la valle che và giù
fino a marina
e mi sembrava di avere i tuoi occhi".