martedì 26 marzo 2019

Rimbocchi - Biforco - Valle Santa - Passo delle Gualanciole - Passo delle Pratelle - Monte Calvano - Monte Penna - Poggio Montòpoli

E per la serie "Rusted Chain",
oggi si ritorna in "Valle Santa",
partendo da "Rimbocchi", aggirandosi raminghi fino a sotto al "Santuario della Verna"
e ritornando poi al punto di partenza passando dal "Poggio Montòpoli".


Ma andiamo per ordine.
Intanto verifichiamo, la catena è abbastanza arrugginita?
Piuttosto.
Bene, si parte.



Partenza da "Rimbocchi" quindi,
ma serve acqua potabile prima di partire?
In paese ci sono due fontane,
questa è quella in bella vista del lavatoio pubblico,
acqua di sorgente non controllata


e questa invece è potabile,
ma nascosta dietro l'angolo di una casa


come nell'escursione precedente si prosegue fino alla deviazione che sulla sinistra ci conduce a "Biforco" (m. 666) dopo una salita di circa due chilometri


da "Biforco" la strada, che diventa presto sterrata, continua ad inerpicarsi sul fianco della montagna fino ad incrociare dopo poche centinaia di metri una prima biforcazione. 
Se vi pungesse vaghezza di sapere dove conduce quel viottolo che si trova a sinistra, è parte del sentiero CAI068 di collegamento col sentiero GEA, e conduce ai nuclei di "Aioli", ove un tempo esisteva un hospitium per i pellegrini, e di "Scapruggine" (m. 665), 
ma li visiteremo un'altra volta, oggi proseguiamo imperterriti per la via principale, che continua invece a salire fino ad incontrare un'altra biforcazione. 

 

Prendendo di nuovo verso destra toccheremo i nuclei di "Valle Santa", del "Doccione", un tempo villa padronale e oggi accogliente agriturismo e B&B.


sopra i cavalli,
e sotto alcune delle capre, l'asino, le pecore e il maremmano del "Doccione",




proseguendo lungo la strada'
e dopo avere incrociato i ruderi del "Capannino" (952 mt slm)



si raggiunge lo spartiacque ai confini della "Riserva Naturale Regionale dell'Alta Valle del Tevere Monte Nero",



dove proseguendo a destra, dopo poco, si giunge al "Passo delle Gualanciole" (1.040 mt slm)



da qui si prosegue ancora a destra in direzione "La Verna"


al "Passo delle Pratelle" (1.075 mt slm) si continua a tenere la destra



arrivando agli splendidi pratoni del "Monte Calvano" (1.253 mt slm)






si è fatta ora di scendere, fino all'incrocio di "Croce della calla" (1.136 mt. slm),
dove seguendo il sentiero CAI 056 a destra, si percorre il "Sentiero Frassali - anello basso"


dove il panorama cambia completamente, e ci si addentra nella splendida foresta di faggi e sassi che circonda la Verna, nel versante nord del "Monte Penna"


ecco la grotta di "Fra David"


ed ecco l'incrocio con il sentiero CAI 053, dove giriamo a destra, allontanandoci dal Santuario

come dite?
ne avete visti abbastanza in questo giro di fotografie ai cartelli segnaletici?
umpf, e io che mi credevo che vi piacessero ...

vabbè, non ne metto più allora, sappiate solo che il sentiero prosegue fino ad intersecare la strada asfaltata, dove girando a destra si arriverebbe subito a "Rimbocchi",
mentre proseguendo per il sentiero che si imbocca dall'altra parte della carreggiata, si arriva fino in cima al "Poggio Montopoli" (1.022 mt. slm), da dove si può finalmente scendere lungo il sentiero, e guadare infine il "Torrente Corsalone", proprio sotto al paese.



Alla prossima.

giovedì 7 marzo 2019

Valle Santa - Rifugio del Lupo (AR)

E che suonino trombe e tamburi,
si preparino a festa le piazze,
oggi andremo a portare le ruote nella Vallesanta,
una località amena che si trova nel versante nord del Monte della Verna, in direzione di Badia Prataglia.

La leggenda vuole che il nome della valle risalga a quando Francesco d'Assisi ricevette le stimmate, e una luce intensa si sprigionò davanti a lui.
Ricordo che eravamo nel 1224, e conservo ancora buona memoria per affermare che a quei tempi c'erano i lupi da quelle parti, visto che anche il Santo Francesco ci parlava pure, ma sembra che ce ne siano diversi anche ora nei paraggi, anzi parecchi.

Percorrendo le strade nei dintorni si attraversano diversi paesini, e ad inanellarli tutti come in un rosario c'è la "Via dei Romei", che i pellgrini in passato percorrevano, ma anche ora, anche se in numero decisamente minore.

Come dite?
volete della musica di sottofondo?
certo che siete dei bei viziosi,
voi,
provate con questo video allora ...



oppure con questo,
se preferite ...


Ma

ma andiamo in ordine, partenza dal versante Romagnolo, dalla località "Nocicchio", quasi in cima alla SP142 che da "Bagno di Romagna" conduce fino al "Passo dei Mandrioli".


Salendo lungo la strada asfaltata, poco prima del Passo dei Mandrioli, guardando verso est in direzione del Monte Comero, è possibile ammirare lo splendido profilo degli "Scalacci"


ed eccoci giunti al passo, almeno credo, perchè sotto agli adesivi è possibile che sia scritto Mandrioli come anche Mandrilli ...
che poi sta cosa di attaccare adesivi nei cartelli non sarà mica tipo quella moda di mettere i lucchetti al Ponte Milvio?
valà che se incontro Moccia a fare il pellegrino gli devo dire due cose in un occhio ...


e comunque, come fossimo dei Procopio e Crispino qualunque, alla ricerca di una terra di nome Romea con una città dalle cupole d'oro, una volta giunti al passo, (1173 mt slm), prendiamo il sentiero MTB5 che sicuramente porta lontano, e discende sulla sinistra la vallata nel versante toscano





e sbuca poi non così tanto lontano, nei pressi di una falegnameria,
dove giriamo a sinistra, oltrepassando nell'ordine "Val della Meta" (894 mt slm) e "Lagacciolo" (801 mt slm), raggiungendo il paese di "Corezzo" (757 mt slm), il più grande di tutta la Vallesanta,
quindi figuratevi un po' gli altri ...
e questo di sotto è uno scorcio di un piccolo giardino, con tanto di panca sotto l'albero, che d'estate porterà riposo e refrigerio ai pellegrini, quando si dice l'ospitalità per i viandanti ...


oltrepassato il paese, si procede indirezione "Rimbocchi" (540 mt slm), e dopo avere oltrepassato anche questo paese ci si trova a un bivio, dove teniamo nuovamente la sinistra in direzione "Vallesanta" e la strada ricomincia finalmente a salire


fino a giungere a "Biforco" (669 mt slm)




sappiate che davanti alla chiesa di "San Michele" si trova l'unico punto di aggregazione del paese, un piccolo circolo Arci fuori dal mondo reale, che possiede anche una graziosissima libreria


continuando a salire, dopo un po' la strada diventa bianca e quando arriviamo al cartello "Vallesanta" potremmo facilmente girare a sinistra ed arrivare al nostro obiettivo di ristoro per la notte, ma siccome manca ancora un pò di tempo al tramonto ne approfittiamo per curiosare nei dintorni ...


per cui proseguiamo ancora un poco fino al "Doccione" (848 mt slm)


per poi girare a sinistra spingendo lungo quello che sarebbe grosso modo il sentiero CAI067, in direzione "Romitorio"


ma chi è che abbaia qua attorno?
mah, non vedo nessun cane, c'è solo un capriolo maschio ...


ancora? ah ma allora sei proprio tu che abbai?
ma pensa te ...
dovevo arrivare alla mia età per imparare che i caprioli abbaiano ...


comunque ecco qua il vecchio romitorio abbandonato (990 mt. slm)


e poi?
cosa c'è ancora qui attorno da visitare prima che calino le tenebre?


ah, ecco un'altra casa abbandonata (957 mt. slm)


e il pianoro dove si trova la "Fonte al Trogo"


e poi ... ma qua si sta facendo buio davvero,
e "Chiarastella" che conosce la strada, non si è ancora presentata sotto forma di luce accecante a guidare il nostro cammino


e quindi andiamo a cercare il "Rifugio del Lupo" per trovare ricovero per la notte, prima che sia troppo tardi e siano i lupi a trovare me,
oh eccolo lì ...

Il rifugio è un'azienda agricola a conduzione familiare, dove ci viene servita un'ottima cena, condita con i racconti di Laura sui lupi della vallata, che si aggirano di notte nei dintorni


yaaaaawwwnnn, osto che dormita ...
oh ora una bella colazione in veranda con vista sui "Monti della Verna"


beh, certo, la colazione è giusto che sia per tutti ...


dopodichè si riparte




risalendo verso il crinale dove incrociare il CAI00



ecco, quando vedete questo cartello, andate verso sinistra, non a destra,
perlomeno se volte tornate verso "Passo Serra",
sennò fate come vi pare


ed eccolo qua, lo splendido crinale


ancora parzialmente innevato



e ditemi se questa non sembra una sedia disegnata da "Le Corbusier"


oh, una volta giunti al "Passo dei Mandrioli",
proviamo una nuona variante, scendendo da un sentiero abbandonato, almeno nella prima parte,
che arriva fino ad una fonte nel "Fosso del Capanno", e che risale dolcemente tramite una forestale fino alla strada asfaltata appena sotto al villaggio di "Ravenna Montana".

E questa è un'altra fonte, tutt'ora funzionante, nei pressi del villaggio.


E che suonino trombe e tamburi,
siamo tornati al punto di partenza di questa strana gita,
che è stata divisa in due mezze giornate solo per il gusto di pernottare in mezzo al bosco,
ma che si sarebbe tranquillamente potuta eseguire partendo al mattino e ritornando in giornata.