domenica 11 novembre 2012

Biserno - San Paolo in Alpe - Ridracoli

Parcheggio a "Ridracoli", di fianco al Ponte romano.
Ci dirigiamo pedalando verso "Biserno", seguendo dapprima la strada asfaltata, poi salendo a SX lungo un sentiero-scorciatoia che arriva direttamente in paese, e dove incontriamo una nostra vecchia conoscenza a quattro zampe.





La scorciatoia, per definizione, deve essere più ripida di quella che sarebbe stata la strada normale ...
e quale occasione migliore di una bella salita come questa per disquisire finemente delle vicessitudini di quel gesuita, euclideo, che si vestì come un Bonzo per entrare a corte dell'Imperatore della Dinastia dei Ming.
Come si chiamava già? ah Matteo Ricci, è vero. 
Beh, pedaliamo che è meglio, dai.

Ed eccoci arrivati al paesello di "Biserno", (557 mt. slm) dove sono in corso i lavori per la riqualificazione della piazza





continuiamo a salire in direzione del passo che porta nella vallata di Corniolo, girando però ad un certo punto a SX in corrispondenza del crinale segnalato come "Sentiero della Libertà", riportato su alcune carte anche come SdR (Sentiero della Resistenza)


Il "Sentiero della Libertà" e stato creato per ricordare i tragici avvenimenti dell'aprile del 1944 nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; il sentiero parte da Biserno e arriva fino alla località di Pian del Grado, segnalandone gli eventi lungo il percorso con numerosi cartelli commemorativi.


Breve sosta al "Cippo della Calata Partigiana":



e quel triangolino luminoso laggiu in fondo invece è il "Lago di Ridracoli", che si intravede pedalando salendo su "Poggio Collina"





le cose preziose a volte sono difficili da conquistare, e questo sentiero tiene fede al suo nome, rivelandosi una salita veramente impegnativa e senza tregua, e per qualcuno di noi, in alcuni punti, al limite della pedalabilità (leggasi: da procedere a piedi spingendo la bicicletta)


Oltrepassiamo anche "Ronco dei Preti" (1.108 mt. slm) e "Poggio Squilla" (1.112 mt. slm)





fino ad arrivare a "San Paolo in Alpe", (1030 mt. slm) altra tappa fondamentale degli avvenimenti bellici avvenuti nel mese di aprile del 1944 - sullo sfondo i resti degli edifici bruciati dai tedeschi


e questo tripudio impressionista di colori che l'appennino in autunno ci regala


 e ora giù, lungo il sentiero CAI 233



"Roverella delle Casette" (885 mt slm)
Ah, ma allora è un vizio, ci avete proprio preso gusto a mettere le mani nel sigillante schiumoso antiforatura tubeless. Che poi tanto antiforatura non mi sembra.
Oh, ognuno ci ha i suoi gusti.







e raggiungiamo il cancello in località "La Bacina" (488 mt slm) e torniamo su asfalto fino al parcheggio; (mannaggia ho poi controllato sulla cartina, c'era anche il sentiero che continuava fino al parcheggio giù)


DE GUSTIBUS:
- Adelina?
- Si Guendalina, che c'è?
- Ma hai visto quei quattro bei fustacchioni in MTB che sono appena passati?
- Certo, guarda un pò come mi si è allungato il collo per cercare di vederli meglio.
- Eh, buongustaia.


- Ma che cos'erano quelle quattro brutte cose che sono passate?
- Degli UFI?
- Ammazza però se erano brutti.
- Si.


Ma ecco finalmente il giusto apporto di carboidrati, di cui i nostri muscoletti abbisognano.
Ahhhh.



Chi vincerà il Totoscale?

6 commenti:

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  2. Bello, bello. Io faccio zio Reginaldo.
    "Attento zio o finisci marinato nel vino"
    "Non si potrebbe avere dello sherry?"

    Ma i cappelletti con cos'erano?
    E chi aveva impressionato gli impressionisti nel bosco?

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  3. E beh, buona la scusa di zio Reginaldo, però lo sherry ce lo possiamo bere lo stesso, senza marinare nessuno.

    I cappelletti?
    Mah, in realtà erano cappelletti solo nella forma, all'interno c'erano ortica e altre cose che non sto qui a riferire, perchè ci sono dei bambini e non sta bene dire certre cose.

    Gli impressionisti nel bosco?
    Ah beh, ma lo sai quelli come sono fatti no?
    Se non se ne stanno tutto il tempo davanti alle facciate delle cattedrali ad aspettare che cambi la luce, capita, a volte, che mettano il cavalletto in luoghi ameni pieni di colori,
    ... certo che qua di ninfee, poche eh.

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  4. Si, giusto! Che si deve bere qua, mica si può stare con i bicchieri in mano. Se vuoti.
    E sherry sia.
    Cioé, io avevo anche Cascina Francia, ma se vuoi lo sherry va be'...

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  5. No, no, vai pure di cherry,
    che quel tetrapak di Cascina Francia che hai, lo uso io per riempire la borraccia; sembra infatti che conservare in contenitori caldi di plastica il barolo, lo valorizzi particolarmente.

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  6. Buonissimi i cappellacci! Ma c'è anche chi si è preso ... del SOMARO ...
    Toto scale: Il numero proposto va consegnato in busta sigillata. Si può usare ceralacca oppure muco di capriolo oppure lattice anti foratura (fornito gratuitamente da uno dei bikers in un happening inprovvisato a metà della discesa) oppure con liquido appiccicoso di pari caratteristiche...

    Cerimonia di apertura buste nel solito agriturismo in orario da merenda...

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