domenica 11 novembre 2018

Corsica - il Tour - 7° giorno

e siamo al SETTIMO GIORNO: 

CORSICA DEL SUD,
partenza da "Porto Vecchio" e arrivo a "Moriani Plage",
continua la risalita lungo il versante orientale dell'isola.

No ma dico io,
ma il settimo giorno non si riposò anche Quello là,
e noi niente?
come? ah, Lui non aveva prenotato il traghetto per il ritorno a casa il giorno dopo,
beh, si, in effetti, altrimenti mica si sarebbe fermato a riposarsi,
eppoi mi sa che non lo aveva neanche ancora inventato, il traghetto.





Però bisogna dire che la tappa di oggi è molto meno montagnosa di quelle precedenti,
anche se di pianura vera e propria da queste parti mica ne hanno,
non sanno proprio cosa sia,
quando vendevano la pianura non si sono neanche messi in coda per averne un po',
comunque questa è "Porto Vecchio"


una bella scorta di "Orezza",
l'acqua minerale naturale effervescente Corsa,
che proviene dagli stabilimenti termali omonimi che si trovano nella Castagniccia,
nel cuore di un castagneto, in un'area protetta da ogni forma di inquinamento.

E' famosa per essere una delle acque più ricche di ferro al mondo ed era apprezzata già dai tempi dei Romani, in passato veniva usata per curare i casi di anemia, i disturbi del sistema nervoso, la malaria, le affezioni del fegato e dei reni.
Oggi la si beve a tavola o in bicicletta, ma mica è così facile,
per permetterne l’imbottigliamento l’acqua deve essere l’oggetto di un trattamento di estrazione del ferro.

Per cui la fabbrica di Orezza ha messo in opera un procedimento che si basa su un principio totalmente naturale: l’ossidazione all’aria.

Questo trattamento dell’acqua si svolge in quattro fasi: 
- il degassaggio (estrazione del biossido di carbonio, CO2);
- l’ossidazione del ferro (miscela dell’acqua e di aria);
- la filtrazione (eliminazione del ferro solidificato)
- ed il rigassaggio (aggiunta del gas estratto durante la prima fase).

Si, avete capito bene, la si prende gassata dalla sorgente, la si sgassa, la si ossida, la si filtra e la si rigassa ... ci manca solo il metodo champenoise e poi le hanno fatte tutte,
ci credo poi che questa acqua costi come lo champagne ...



quindi riprendiamo a pedalare, lungo l'unica noiosissima strada che risale l'isola nel versante orientale,
la T10, che dopo avere superto la zona di Lecci,
diventa litoranea,
alternando spiagge ...


a vigneti ...

che dite, che uva sarà?
Carignan o Cinsault?
Sciaccarello o Aleatico?
Barbarossa o Carcajolo nero?
Grenache o Nielluccio?
Mourvedre o Syrah?
Biancu Gentile o Codivarta?
Genovese o Ugni Blanc?
mah,
facciamo Vermentino e non se ne parli più


ed eccoci arrivati anche per oggi,
un'ultimo bagnetto in mezzo alle alghe


una bella cenetta romantica sul mare e poi tutti a nanna


toh,
un geco corso ...
beh, buonanotte.



Fine del 7° giorno.

Distanza: 103,89 km

Dislivello: 557 mt



2 commenti:

  1. Allora, partirei dal geco.
    Un geco sul muro è sinonimo di buona sorte. Lo sapevi? No?
    Beh, meglio così, perché me lo sono inventato testè.
    Ma la sorte si tira con le pagliuzze ed è come una bolla. Che risale, risale e risale, e... beh, poi sappiamo tutti cosa succede dopo.
    Ma d'altronde sarebbe peggio se inforcasse la via opposta, giusto? Soprattutto se si è in un ordinato plotone ciclistico in fila indiana. Quindi, ecco, bella l'acqua gassata corsa eh, ma c'era bisogno di tutto quel procedimento per fare due rutti, dico io...

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  2. eh ma in Corsica ci sono altre due sorgenti di acque minerali,
    la Zilia e la Saint-Georges, ma il gas che ha l'Orezza le altre se la sognano, poi oh, è questioni di gusto eh ...

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