venerdì 2 novembre 2018

Corsica - il Tour - 6° giorno

e siamo al SESTO GIORNO: 

CORSICA DEL SUD,
partenza da "Bonifacio" e arrivo a "Porto Vecchio",
inizia la risalita lungo il versante orientale dell'isola.



Partenza da "Bonifacio" dunque, una città costruita attorno ad un piccolo fiordo circondato da pareti di calcare bianco; c'e il porto e la città vecchia che è abbarbicata alle scogliere a picco sul mare, è stata oggetto di numerose dominazioni: greci, romani, pirati, toscani, genovesi, francesi, turchi ...
insomma, non si sono fatti mancare proprio niente.

Quindi, si insomma, prima di ripartire andiamo su a vederla da vicino con la luce del mattino,
'sta cittadella ...


ed ecco il "Bastione de l'Etendart", da cui si accede alla città vecchia


e beh ...


la vista dal bastione è davvero notevole,
d'altra parte se dovevano tenere d'occhio i pirati un buon punto di avvistamento serviva,
e questo sotto è il "Grain de sable", altrimenti conosciuto come "Il dito grosso",
un blocco di calcare modellato dalle onde e dal vento che spunta come un sirenetto dal mare a ridosso delle scogliere


l'interno della "Chiesa di Santa Maria Maggiore",
che è l'edificio più vecchio della città,
costruito dai Pisani e poi ristrutturato dai Genovesi durante le loro occupazioni



e qualche scorcio dell'interno della cittadella ...





ma quarda che bella scalinata, dev'essere quella famosa di cui parla la leggenda del Re d'Aragona,
pare che la fece costruire in una sola notte durante un assedio, per garantire l'approvigionamento di acqua alla cittadella;
sono 189 scalini che portano diritti al mare passando in mezzo ai faraglioni ...





come dite?
ah, non è questa la famosa scala?
...
e quella del Re d'Aragona è un'altra e si trova proprio dall'altra parte della città?
...
boh, a me sembrava molto bella anche questa, però se lo dite voi non insisto, ci credo


comunque scala o non scala, ripartiamo
e poco più avanti lungo la costa si può dare un ultimo sguardo a "Bonifacio" da un'altra prospettiva
 

la strada prosegue in direzione della "Punta dello Sperone"


e ci porta diritti diritti qua
ma dove è che siamo? alla "Spiaggia di Piantarella" ...
ah, beh, si, ma la spiaggia dov'è?

in realtà scopriamo che più che di una spiaggia si tratta di un punto di partenza per le escursioni verso i dintorni,
oppure lo si può considerare un punto di passaggio per arrivare a piedi al "Capo dello Sperone" dove ci sono le famose calette,
niente di fattibile per le bicilette


per cui riprendiamo a pedalare lungo la strada che si ricongiunge con la T10.
Ora dovete sapere che 'sta T10 ci accompagnerà lungo tutto il tragitto di ritorno,
è abbastanza monotona, diritta e trafficata, insomma una bella rottura di coturni per chi la percorre in biciletta,


e quindi ogni tanto, così, tanto per rompere la monotonia,
è opportuno concedersi qualche deviazione,
questa è la prima, la "Spiaggia della Rondinara"




al contrario della maggior parte delle altre spiagge viste fino ad ora,
qua ci si trova anche uno stabilimento balneare, con tanto di ombrelloni e lettini ...


come dite?
volete sapere come sono fatti questi lettini?
certo che siete curiosi eh,
vabbè ve ne zummo uno a caso ...


però, sembrano comodi 'sti lettini eh?
ehm,
ma facciamoci un bagnetto va',
che per la nota "Equazione di Bernoulli"
se si fa il bagno dopo avere pedalato, poi aumenta l'appetito


ma per caso questo stabilimento balneare è dotato anche di ristorazione?
si?
ah, e chi siamo noi per non ristorarci? 


ammappela che magnata, Bernoulli la sapeva lunga,
ora però bisogna risalire lungo la strada di prima,
e per il Teorema di Bayes,
se prima era in discesa ora sarà in salita,
come?
ah, ... Bayes non aveva studiato tutta una vita per dimostrare questa cosa?
ma pensa te, bisogna che mi ripassi un pò di matematica,
e comunque Bayes o non Bayes,
pedalando e pedalando riusciamo a ritornare sulla strada principale,
la nostra cara amica T10


fino ad arrivare alla seconda deviazione,
quella che ci conduce alla "Spiaggia della Palombaggia",
anche questa attrezzata in stile Riviera Adriatica con diversi stabilimenti balneari





dopodichè, pedalando ancora un poco arriviamo a "Porto Vecchio",
altra città di origine genovese, con tanto di cittadella arroccata su un promontorio,
dove ci fermiamo per la notte.

Fine del 6° giorno.

Distanza: 72,47 km

Dislivello: 940 mt

 

2 commenti:

  1. Si ma, la scala in una sola notte, no, arriva al mare. Eh...
    Ed è stata costruita per approvig... approv... a... per portare l'acqua in città tutte le volte che ce n'era necessità. Eh...
    Eh ma era un bel po' distratto quel re che approv... appr... che portava ai suoi sudditi l'acqua salata da bere. Certo, a meno che non ci fosse necessità d'acqua urgente per metter su la spaghettata di mezzanotte, il che giustificherebbe il fretta nel farla proprio di notte. Poi magari ha costruito l'altra dall'altra parte delle città che spero portasse alle vigne, così almeno avrebbe avuto tutto un senso.
    Comunque... dove si comprano quei lettini li? Che io sto tuo amico Bernardo, Bernardelli o come cavolo si chiama non lo conosco, ma il lettino, beh, me lo far... lo comprerei volentieri.

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  2. Dai libri di storia risulta che la scala venne fatta in una sola notte perchè c'erano i No-SCALA di allora, parenti dei No-TAV e No-TAP di oggi, che protestavano durante il giorno.
    Per l'approvigionamento dei lettini sento con il rivenditore di zona, dev'essere parente di quel Bernoulli là.

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