mercoledì 10 ottobre 2012

Io Tuscio, tu Tusci, egli TUSCIA (4/4)

E così siamo arrivati all'ultimo giorno.
Eh già.
Si.
Eh beh.
Che vuoi farci.
Prima o poi le cose finiscono, e quelle belle sembra che lo facciano prima delle altre.
E comunque le mie tornite terga era già da un pò che stavano litigando con il sellino della bici,
e quindi forse è meglio così.

Prima tappa: Bracciano
Colazione al "Principe di Napoli", uno dei migliori caffè che abbia mai bevuto.
Dopodichè riprendiamo a pedalare, costeggiando il lago in direzione antioraria, accompagnati da colline coltivate ad ulivi.

Seconda tappa: Anguillara Sabazia
Ma che paese è mai questo? Dove gli abitanti si distinguono fra quelli originari del posto,
detti "Anguillarini" e quelli provenienti da altri paesi, detti "Anguillaresi".
Mah.

Anguillara Sabazia vista dal lungolago

E poi c'è da dire che qui, da qualche parte, ci sono dei campi da tennis, praticamente abbandonati, dove sembra abbiano girato la seguente scena di un celeberrimo film:
- Allora, ragionere, che fa? Batti? 
- Ma... mi dà del tu?
- No, no! Dicevo: batti lei?
- Ah, congiuntivo!
- Sì!


Sono cose.

Oh, allora finiamo di circumnavigare il lago di Bracciano, passando dalla località di Trevignano Romano.


Lungolago a Trevignano Romano

E mò sono cavoli nostri, perchè dobbiamo risalire i Monti Sabati, per ritornare verso nord, in direzione Sutri, come fossimo dei pellegrini di ritorno da Roma, in cerca della via Francigena per tornarsene a casa.

Terza tappa: Sutri
Epperò qua non si scherza, appena dopo avere superato una antica necropoli etrusca, ci appare lo splendido anfiteatro romano scavato nel tufo che si trova appena fuori dal paese.

L'anfiteatro romano
La piazza centrale di Sutri
Vulgaris paninum cum porchetta
E quello a cavallo raffigurato nello stemma del paese, è Saturno, che porta tre spighe di grano nella mano.
E poi via di nuovo lungo la via Francigena.




Continuiamo a muoverci sinuosi fra le numerose testimonianze etrusche, fra le antiche strade romane e gli antichi rifugi degli anacoreti, fino a giungere a Nepi.

Quarta tappa: Nepi "La città delle acque"
E pensare che ai tempi del Grand Tour, grandi pittori paesaggisti del calibro di Turner e Corot, venivano dall'Inghilterra e dalla Francia per dipingere la campagna romana, soffermandosi in questi piccoli borghi, e rappresentandoli secondo la loro visione romantica del tempo.
Al giorno d'oggi, se va bene, passano dei luloni in bicicletta che scattano distrattamente qualche foto,
e se va male, non passano neanche quelli.
Comunque, una volta oltrepassato il bellissimo acquedotto che si trova sulla strada che porta in città, si inizia ad intravedere la Rocca dei Borgia.
Ah, dimenticavo, l'acqua di Nepi è davvero molto buona. 

La Rocca dei Borgia, all'ingresso al paese

Quinta tappa: Castel Sant'Elia
Subito dopo avere oltrepassato Nepi, ci si imbatte in questo piccolo borgo; qui i più curiosi possono incunearsi verso la chiesa di San Michele Arcangelo, da dove parte un cunicolo scavato nella roccia da un eremita, che porta al santuario meta di pellegrinaggi di Maria Santissima ad Rupes; ci ha messo 14 anni a farlo, e consta di 144 gradini.
Sarà stato della confraternita degli "Hora et scava"


La porta d'ingresso di Castel Sant'Elia

Attraverso un viottolo campestre denominato la "Strada dei Santi", si raggiunge il fondo­valle, dove si trova la "Basilica di Sant'Elia", una delle più suggestive di tutta la regione.

Panorama con la Strada dei Santi a sinistra, che conduce alla suggestiva "Basilica di Sant'Elia", a sua volta incastonata all'interno della spettacolare Valle Suppentonia.

E ora? da che parte si va?
Ma chiediamo a questo signore del luogo:

- Scusi lei, gentile signore, è per caso un Asceta?
- No? Allora è forse un Cenobita?
- Neppure? Ah, ma allora dev'essere per forza un Anacoreta.
- Eggià, che stupido, è vero che qua ne è pieno.
- E come si vive dentro a questa bella grotta scavata nel tufo?
- E' un pò umido? Si, certo, capisco.
- Vabbè, si è fatto tardi eh.
- No no, non si disturbi, faccio da solo.

Sesta tappa: Civita Castellana

Dunque, a volere farla breve, qua visse l'antico popolo guerriero dei Falisci, che si incaponirono a voler combattere contro i Romani, e per cercare di batterli si allearono con tutti, ma proprio con tutti, anche con gli Etruschi, per dire.
Ma dico io, ma se proprio vuoi combattere contro qualcuno, ma scegliti qualcuno meno rognoso da vincere.
Non contro i Romani.
Vabbè, contenti loro.
Comunque oggi Civita Castellana è famosa nel mondo per le ceramiche.

Il Forte San Gallo, dove all'interno si può visitare il Museo Nazionale dell'Agro Falisco
Camille Corot - Civita Castellana (1827)
Settima tappa: Ritorno al B&B di Viterbo
Eh, si fa presto a dire ritorno a Viterbo, ci sono da attraversare i Monti Cimini, e con in pò di pazienza, pedala io che pedali anche tu, arriviamo sul fare della sera ad un B&B di nostra conoscenza, da dove eravamo partiti quattro giorni fa.
Fine del giro.
Alla prossima.


Distanza percorsa oggi km. 101
Dislivello mt. 1651




2 commenti:

  1. Puff... Pant...
    Weeew... finalmente siamo arrivati, cacchio che pedalata! Come dici? Che devo smetttere di fare lo scemo? Oh! Uè! Che so' sti epiteti?!? Ma guarda te che gente che s'incontra...
    Comunque io in bici mi stanco molto, ecco. Anche solo a leggerne.
    No, però bello. Che posti, cavolo! Simpatico anche quel tuo amico francese che disegna. Camillo? Com'è che si chiama? No, bravo comunque. Dai... insomma si vede che è un po' alle prime armi, con tutte quelle figure scontornate, però se si applica secondo me può diventare qualcuno. Se vuoi gli insegno io, che disegno benissimo. Guarda, un uomo sdraiato: 0<-<
    Bello eh? Se lo rivendi ci fai anche 1000000 di soldi monopoli. Se li rubi.

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  2. Ma guarda che all'uomo sdraiato che hai disegnato manca qualche cosa, semmai potrebbe essere una donna.
    L'uomo dovrebbe essere circa così: 0<-<-
    Secondo me dovresti smettere per un pò di dipingere en plen air, tutto sto impressionismo non ti fà bene, potresti ritornare per un pò nel tuo atelier a fare pratica di pittura su modelli classici di nudi.
    Se però vuoi risparmiare sui modelli, ti presto io un manichino della UPIM.

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