"Lars Christensen, armatore e console di Sandefjord, arma la sua baleniera SS Odd I per una spedizione, carica di carbone, la nave lascia il porto di Deception il 12 gennaio 1927. Cinque giorni più tardi raggiungono l'isola: scoperta da più di un secolo, ancora inesplorata e nascosta nella banchisa quasi tutto l'anno. Le girano attorno. Sulla costa occidentale si erge la cima più alta, un vulcano che nessuno sa se dorma soltanto o sia spento per sempre. Su ogni lato, le sponde ripide sono spoglie e gli scogli di ghiaccio si innalzano quali verticali sul mare impetuoso. ... Lo sbarco rimane un'impresa impossibile."
Isola di Pietro I (Antartide)
68° 53' S
90° 34' O
Superficie: 156 kmq
Popolazione: disabitata
Dunque l'isola di "Pietro I", che non si tratta, come si potrebbe essere portati a pensare, del mio amico che mi accompagna ogni tanto nelle escursioni in MTB, ma bensì dell'altrettanto famoso Zar Russo meglio conosciuto come Pietro Il Grande.
E quindi, che dire, anche questa bella isoletta è un vulcano estinto, si trova nel Mare di Bellingshausen ed è ricoperta dai ghiacci e per gran parte dell'anno è circondata dalla banchisa ghiacciata, rendendola quasi inaccessibile.
E' stata rivendicata come dipendenza dalla Norvegia.
![]() |
Hannes Grobe, CC BY-SA 2.5 |
L'isola fu avvistata per la prima volta da Fabian Gottlieb von Bellingshausen il 21 gennaio 1821 e prese il nome da Pietro I di Russia ma non riuscì ad avvicinarsi più di 25 km per via dei ghiacci.
Nel gennaio 1910, la spedizione francese guidata da Jean-Baptiste Charcot e la sua nave Pourquoi-Pas confermarono la scoperta di Bellingshausen, ma anche loro non sbarcarono, essendo stati fermati a 5 km dall'isola dalla banchisa.
Solo il 2 febbraio 1929 però qualcuno riuscì a mettere piede sull'isola, quando la seconda spedizione di Nils Larsen e Ola Olstad, finanziata da Lars Christensen, ebbe successo e fu così che venne reclamata dalla Norvegia che la annesse nel 1931.
Intorno all'isola c'è un fronte di ghiaccio alto 40 metri e scogliere verticali.
I lunghi tratti di calotte glaciali sono integrati da affioramenti rocciosi.
L'atterraggio è possibile solo in tre punti, e solo durante il breve periodo dell'anno in cui l'isola non è circondata dalla banchisa.
Questi sbarchi avvengono sul lato ovest presso Kapp Ingrid Christensen, una penisola che divide le baie di Norvegiabukta e Sandejordbukta.
Sul promontorio si trovano alcune strette strisce di spiaggia adatte allo sbarco.
La spiaggia di Norvegiabukta è larga appena 4 metri e vi si accede attraverso l'arco naturale Tsarporten.
Il lato orientale è il più ripido e presenta due colonne di roccia con le cime piatte nel mare.
L'isola è stata soggetta al Trattato sull'Antartide nel 1961.
Dal 1987 sull'isola è presente una stazione meteorologica automatizzata.
Nessun commento:
Posta un commento