venerdì 19 ottobre 2018

Corsica - Il Tour - 3° giorno

Corsica - il Tour - 3° giorno

e siamo al TERZO GIORNO: 
CORSICA DEL SUD,
partenza da "Marina di Porto" e arrivo a "Le Ruppione".
 

Una foto ricordo tutti assieme prima della partenza ...


un'altra foto ricordo alla bicicletta prima della partenza ...


un'ultima foto ricordo del porticciolo prima della partenza ...


si,
ma siamo venuti qua per fare delle foto ricordo prima della partenza o per pedalere?

...

beh, un po' tutte e due,
ah, beh,
allora ok,
però dai partiamo che è tardi e oggi sarà lunga ...

quella laggiù è la spiaggia di "Marina di Porto", da dove siamo appena partiti


e salendo lungo la strada, attraversiamo una delle zone più scenografiche dei dintorni, Patrimonio dell'Unesco, i cosidetti "Calanchi di Piana"




sulla D81, la strada che stiamo percorrendo, 
all'altezza della famosa Calanche denominata "Tête de Chien", ci si può inoltrare a piedi lungo il sentiero immerso nello straordinario mondo naturale delle Calanche, che porta fino allo "Chateau Fort", una piattaforma di roccia da cui si può ammirare uno splendido tramonto sul Golfo di Porto. 

e proseguendo per la strada principale invece si arriva al passo,
incastonato fra le rocce di granito rosso che caratterizzano la zona



per poi ridiscendere fino al piccolo villaggio di "Piana", che si trova a 450 mt slm




dove, oltre a sorseggiare Pietra,
prendiamo nota di un proverbio locale, che non si sa mai,
potrebbe sempre tornare utile in futuro, ma soprattutto,
perchè mai tutto il resto del cartello è scritto in francese e il proverbio invece è scritto in italiano?
mah ...


chissà cosa vorrà dire, forse è un messaggio in codice diretto solo agli italiani
mah ...
ma noi continuiamo imperterriti a pedalare,


e dopo avere oltrepassato un paio di spiagge


arriviamo finalmente nella città più greca della Corsica, "Cargese",
Kalimèra a tutti.

Breve storia del paese: successe nel 1676, quando una colonia di greci sbarcarono qua per sfuggire all'invasione dei Turchi, e dopo varie peripezie che li costrinsero a fare la spola avanti e indietro fino ad Ajaccio,
alla fine le due comunità si integrarono, tanto da fare si che le due chiese del paese, di dimensioni più o meno simili, vennero costruite praticamente una di fronte all’altra, rappresentando pertanto la coesistenza dei due riti religiosi, quello latino ed il bizantino.
Chapeau.

Quella là davanti è la Chiesa latina dell'Assunta,


mentre questa di qua è quella di rito Bizantino, la Chiesa greca di Saint Spyridon


ed il suo interno


Questa invece è una Renault 4, modello frog direi, una rara versione cabrio della famosa auto-ranocchia



anche se bisogna dire che più di tutte qua imperversano ancora le vecchie Citroen Méhari.

Breve storia della Méhari: automobile che prendeva il nome da una rinomata razza sud-arabica di dromedari della regione del Mahra, che diede origine al dromedario da corsa chiamato appunto mehari. (nel caso dell'autovettura, voleva alludere alla sua resistenza anche in condizioni più difficili ed alla sua sobrietà nel "bere")

ma riprendiamo a pedalare lungo la costa



una piccola deviazione in mezzo alla macchia mediterranea verso una spiaggetta deserta di sabbia bianca e fine prima del "Pointe des Moines", pare si chiami Spiaggia Capizzolu,
si proprio capizzolu, e pare essere una delle meglio preservate della regione, evidentemente proprio perchè poco conosciuta.





e poi proseguendo lungo la strada eccoci arrivati alla "Spiaggia di Sagone"


peccato che il mare sia in burrasca



vabbè, è ora di ricominciare a pedalare,
dobbiamo oltrepassare "Ajaccio" e "Porticcio",
fino ad arrivare all'imbrunire nei pressi della "Spiaggia Le Ruppione".




Fine del terzo giorno.

Distanza: 103,95 km

Dislivello: 1.431 m




2 commenti:

  1. Capizzulu eh? E, ma guarda un po', ci siete proprio passati. Altro che chiese e riti: ballerine discinte e capizzulu. Dopo ci credo che pedalare è dura. Comunque bella anche questa Corsica del Sud, così diversa da quella del Nord. Così... diversa... già.

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  2. Eh ma la toponomastica qua è un problema, chissà che vuole dire capizzulu in lingua corsa, e poi per confonderci le idee i nomi dei paesi nei cartelli stradali sono scritti in due versioni, forse perchè poi uno deve indovinare quale dei due è quello giusto.

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