giovedì 15 maggio 2014

S.Benedetto in Alpe - Colle del Tramazzo - Cozzo del Diavolo - M. Bruno - M. del Becco - Passo Peschiera - P.ggio dell'Inferno - Pian Baruzzoli - Fosso dell'Acquacheta

E' da un pò che non si va a pedalare nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi,
sicchè si decide per un giro con partenza da S. Benedetto in Alpe (FC) (500 mt slm).


dal centro del paese si imbocca la strada asfaltata che porta al "Passo della Peschiera"


dove ci prepariamo psicologicamente ad affrontare i precipizi annunciati dal cartello


mah, tutti sti precipizi per ora ...


ah, ecco l'abbeveraggio obbligatorio alla "Fonte Secca"


e una volta giunti al bivio con la strada bianca che si dirige in direzione del "Monte Tramazzo", giriamo a DX


una volta arrivati in cima, giriamo a SX per il sentiero CAI 553

fino ad arrivare, spingendo la bici, ad incrociare il sentiero CAI 555 e lo seguiamo verso SX verso il Passo della Peschiera



passando per il "Cozzo del Diavolo",
certo che sto cartello ...
la prima "o" sembra avere una gambetta in basso a destra,
ci avrà messo lo zampino il Diavolo?
Che poi sta storia del Diavolo delle pentole e dei coperchi,  mica l'ho capita io.



anche sto cartello, voglio vedere come faranno a sostituirlo con quello nuovo quando sarà il momento ...
che poi sarebbe anche già il momento a dirla tutta


ma continuiamo a seguire il crinale che dal "Cozzo del Diavolo" porta fino al "Passo della Peschiera"




che alterna brevi discese a lunghi tratti da fare a spinta




  ed eccoci al "Passo della Peschiera"


dove attraversiamo la strada asfaltata e continuiamo a seguire il crinale sul lato opposto



ma quello lì è un camino?


mo veh, proprio,
si vede che qualcuno ha intenzione di costruire una casa proprio qua,
si sa che si parte sempre dal camino per costruirne bene un edificio



dunque, aspetta un attimo che devo chiarirmi le idee ...
e meno male che ho preso su la Carta escursionistica del Parco, così posso andare a controllare nella legenda della mappa cosa vuole dire il simbolo CAI 429 am che è stato disegnato su quest'albero.
Mah, mi sa che quelli del CAI si dovevano essere fumati qualche cosa quando hanno segnalato sto sentiero.


...
comunque dai ... deve sicuramente indicare che in questo posto si praticano meditazione, riflessioni filosofiche e teologiche, o robetta così.

ed ecco il borghetto adiacente, "Pian Baruzzoli" dove una comunità di persone autodefinitasi "Zappatori senza padrone" si stabilì nel lontano 1977 per allontanarsi dalla civiltà, e ci vive tutt'ora ...


e per chi volesse approfondire la loro affascinante storia, lo può fare anche qua:
gli zappatori senza padrone

Ecco, noi invece proseguiamo la nostra discesa verso il fondo valle



sbucando proprio nei pressi della Cascata dell'Acquacheta



Ops, ma qua si sta amoreggiando,
saranno mica un Ululone appenninico che ha agganciato una Bufa bufa?




Beh?
Ma che è, un orgia?


Ma pensa te, ci manca solo che arrivi un Tritone crestato e si unisca anche lui alla festa e siamo a posto.
Ma che robe.




beh, riprendiamo a scendere verso valle



Oh, qualche cosa mi dice che il giro è finito.






Visualizza San Benedetto in Alpe in una mappa di dimensioni maggiori

2 commenti:

  1. Molto bella questa impostazione escursionistico-didattica. Potresti farlo di mestiere e portarci le scolaresche. Certo, ammesso che qualche genitore acconsenta a che i figli si buttino con la loro biciclettina giù dal Lavane in nome della didattica. Perché la cultura prima di tutto, però...
    Comunque, che luce, caspita. Le foto sono davvero splendide. E in effetti fino a Giugno se si beccano le giornate giuste la luce limpida che c'è non la si ritrova più fino a dopo l'estate.
    Ma, dove vi siete fermati a mangiare? Al ristorante dove c'è il bar li prima della piazzetta dove si parcheggia (quello che si vede nella prima foto)? O a quello dopo il ponticello quando si attraversa la statale dall'altro lato?

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  2. Mi sa che le scolaresche preferirebbero fare un compito in classe di matematica piuttosto che farsi una pedalata controvoglia ... che un conto è portarli in giro per città a vedere monumenti, a un altro è far fare loro una faticaccia tipo questa.
    Abbiamo mangiato al ristorante d'angolo prima della piazzetta, se non altro perchè si sono gentilmente resi disponibili a prepararci un pasto caldo a metà pomeriggio, quando normalmente i ristoranti sono chiusi. Poi non so se qualitativamente sia migliore dell'altro o no.

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