mercoledì 25 dicembre 2013

Bagno di Romagna - CAI 175 - Fosso del Capanno - Nasseto

Una nuova salita per una vecchia discesa;
per gli amanti dello "spinging".
Giretto tutto sommato cortino, ma giusto quel pò che serve per prepararci all'abbuffata del tipico piatto romagnolo delle feste di Natale.
Come quale?
Ma il panettone farcito, ripieno di cappelletti.

Lasciata alle spalle la nebbia mattutina della bassa Romagna ...




 si intravede qualche spiraglio di sole mentre si sale verso le colline di Cesena



oh, ecco, ora ci siamo, c'è il sole, si può parcheggiare l'auto e iniziare a pedalare.
E poi la gente ancora si stupisce se d'inverno non andiamo a pedalare in pineta,
in mezzo a quella bella umidità che ti entra nelle ossa.
Si, occhei, ho capito, va bene, non ci andiamo neppure d'estate a pedalare in pineta,
ma che c'entra, quello è perchè mancano le salite e le discese.


"Si ma quanti siete?
Ah, siete in pochi.
No, perchè se eravate numerosi non potevate mica farlo questo giro. 
Poi più avanti vi spiego eh, che nell'area wilderness si insomma ecco, fanno delle storie se si è in tanti".

E per finire, vi avevo mai parlato della mia passione per le trabeazioni delle vecchie case dell'appennino tosco-romagnolo? Certo, non di tutte, solo di quelle situate nella quota compresa fra i 670 mt slm e gli 830 mt. slm.
No? Uhm.

Occhei dai, si parte, prima che la nebbia arrivi anche quassù in alto.

Salita per la vecchia strada asfaltata che da Bagno di Romagna sale verso il Verghereto, per poi girare a DX all'altezza della località "La Strada"




fino ad intercettare il sentiero CAI 175



che seguendolo girando a SX si inerpica lungo una specie di forestale che risale il versante assolato della vallata,

 

allontanandosi pian piano dai rumori della civiltà, e anche il suono del passaggio delle auto sulla E45 piano piano scompare

 

per ritrovarsi dopo un pò cullati solamente dal suono dell'acqua del torrente sottostante e dal cinguettìo dei rapaci.
Come? I rapaci non cinguettano?
Vabbè saranno stati rapaci che facevano i gargarismi.


 






certo che le architravi di legno durano minga ... e poi la natura da queste parti è assai bizzarra,
io, per esempio, prima d'ora non avevo mai visto un esemplare di "Albero delle Mandibole" ...






i ruderi di "Castel dell'Alpe" mt. 825 slm.



osto qua, doppia architrave ... si vede che questo era un castello e ci avevano i soldi ...







ed eccoci arrivati all'area wilderness, sssst ... piano


ma in st'area wilderness, non c'è mica campo, dov'è che è l'area WI-FI free più vicina?
mah, proviamo ad arrivare fino a "Nasseto", l'hanno restaurato da poco e ne avranno pure prevista una 


eccolo lassù, ci siamo quasi




gli ex ruderi, ora restaurati



e ora inizia la discesa, beh, ci vediamo giù a valle ...





Ah, Buon Natale a tutti eh!




Visualizza Variante Nasseto in una mappa di dimensioni maggiori


2 commenti:

  1. Urp... scusasse, credevo che l'ufficio pedalamenti montani e sinistri fosse chiuso per ferie e invece debbo constatare che lei è lavoratore indefesso. Con inde prima, si. Permaloso.
    Va' che giornata che avete beccato. Proprio bella e luminosa. Bellissimo anche Nasseto. Ma chi è che lo sta restaurando? Un privato o il comune/stato?

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  2. Indefesso, certo.
    Nasseto è stato ristrutturato gli anni scorsi da qualche Ente Pubblico, ma ora non ricordo quale fosse, se però ti interessa posso andare a sfrucugliare fra le foto fatte nei passaggi fatti durante il cantiere (deformazione professionale), in modo da poter risalire al committente.
    Comunque hanno fatto un bel lavoro, si, e la prima volta che ti va, mi offro per portare nello saino le salsiccie da cucinare nel rifugio.
    Il giro descritto molto probabilmente è l'unica strada "carrabile" esistente per raggiungerlo, e dove devono essere passati i trasporti necessari al restauro. A te lascio la damigiana del vino.

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