Oggi andremo a visitare i ruderi della Chiesa di Monte Giusto, in Romagna, nella Valle del Savio.
Si trattava di un casale con chiesa parrocchiale nella Comunità di Verghereto, Giurisdizione di Bagno, Diocesi di Sarsina, Compartimento di Arezzo.
La parrocchia di S. Maria a Monte Giusto nel 1883 noverava 25 abitanti,
poi l'8 dicembre 1967 la statuetta millenaria che vi era custodita venne spostata al paese vicino di Tavolicci e l'edificio venne abbandonato definitivamente.
La strada descritta è quella che percorrevano i fedeli che salivano dalla vallata della Para per due volte l'anno, a piedi o a dorso d'asino, per andare ad onorare la Madonnina nelle feste.
Partenza da Quarto (FC)
salita per la via del Lago che parte dalla piazza principale del paese,
e dopo un paio di salite e discese si arriva fino alla località "La Para",
un piccolo borgo di case edificate sulla sponda del torrente che dà a loro il nome
qui bisogna girare a sinistra prima di attraversare il ponte, e salire lungo una strada che ben presto diventa non asfaltata e per un pò costeggia il torrente
la strada finisce a "Cà Poggio" (484 mt. slm)
d'ora in avanti si proseguirà spingendo la bicicletta lungo il sentiero o nelle parti disboscate dai boscaioli
deviando un pò dal sentiero ci si può affacciare sul torrente Para,
ammirarne la bellezza e constatare le condizioni del vecchio ponticello che metteva in comunicazioni le due parti della vallata
ed eccoci arrivati, siamo a quota 572 mt. slm in un luogo davvero particolarissimo,
sorge sui resti di un tempio pagano dedicato ad un Dio dell’acqua (forse perchè ubicato su un promontorio sopra il fiume Para),
trasformato in una chiesa cristiana nel VIII-IX sec, nel Mille venne aggiunta l’abside e subì ulteriori rimaneggiamenti nel 1500.
Ecco com'era una volta
ed ecco come si presenta oggi
In merito all'abbandono del santuario Don Paolo Raggi scriveva così:
"le due feste annuali a Montegiusto costano sacrifici inauditi ai priori della festa che devono riparare la strada, impiegare delle giornate per pulire chiesa e locali annessi, e portare a schiena d’asino tutto l’occorrente per il pranzo, cui partecipano di solito dalle dieci alle venti persone; che dalle parrocchie site oltre la Para non viene oramai più nessuno, compresi i sacerdoti; che dalle altre parrocchie confinanti, per es. Monteriolo i fedeli raggiungono con gravissima difficoltà Santa Maria con i bambini in braccio, a piedi, mentre ormai a piedi non va più nessuno, e invece numerosissimi verrebbero, per le facili comunicazioni, a Tavolicci; che la statua della Madonna viene talvolta manomessa dai roditori: è stato stabilito che la Statua della Madonna, oggetto di tanta venerazione da parte dei fedeli, venga trasportata a Tavolicci. Si partirà processionalmente l’8 dicembre 1967 alle 9.30 da Montegiusto, con la fiducia che la stagione sia clemente, per arrivare a Tavolicci alle 10.30 per la messa”
aggirandosi per i ruderi si possono notare i resti di ponteggi e protezioni provvisorie che testimoniano la più o meno recente volontà di intervenire per fermare il degrado e forse di iniziare un lavoro di ricostruzione, ma l'impressione è che per ora sia ancora tutto ferm
questi sono i ruderi della casa vicina
e infine il cimitero
dove all'interno la natura si sta lentamente riprendendo lo spazio tra le lapidi che una vola era suo
e anche della piccola cappella del cimitero resta ben poco
risalendo lungo la vecchia strada che conduce al piccolo borgo di "Casalino" (779 mt. slm) si incontra questa Maestà, anch'essa legata alla leggenda della Madonnina di Monte Giusto;
per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, la trova descritta in maniera accurata in questo sito:
Storia della Madonnina di Montegiusto
poi il resto è il rientro verso il punto di partenza,
girando a sinistra sulla strada asfaltata della Maestà di Monteriolo, che diventerà poi S.P. 135
e lasciando quest'ultima circa a quota 650 mt. slm, proprio nel mezzo di un tornante, dove imbocchiamo a sinistra una strada sterrata che proseguendo a mezza costa ci ricollega al punto di partenza del nostro giro,
ed infatti eccolo qua, il Lago di Quarto.
Fine.
Bello il giro e bella la storia della madonnina. Me le sono letta tutta sul blog che hai linkato. Mi piacciono questi spaccati di realtà di boghetto del dopoguerra. Peccato per la chiesa in rovina.
RispondiEliminaPeccato davveroo per la chiesa che sta crollando, come scrivevo si vedono dei segnali, non troppo recenti, che testimoniano la volontà di intervenire, ma per qualche motivo che non conosco non si è dato seguito ai lavori. La prossima volta che ricapito in zona proverò a scambiare due parole con i pochi residenti nei paraggi per capirne di più.
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