Punto di partenza Cisternino, per cui parcheggiamo lì l'automobile, scarichiamo le biciclette e iniziamo a pedalare.
Prima tappa: giretto per la "Valle d'Itria", un altopiano collinare tempestato di trulli, masserie e ulivi secolari.
E terra.
Terra rossa, suddivisa geometricamente da muri a secco.
Prima parte della breve pedalata, da Cisternino (BR) (393 mt.) a Locorotondo (BA) (410 mt.).
ed eccoci arrivati a Locorotondo (BA),
questa è la "Chiesa Madonna della Greca"
una tipica stradina del centro storico
Seconda parte della pedalata, da Locorotondo (BA) (410 mt.) a Martina Franca (TA) (431 mt.).
questa è la Basilica di "San Martino in Plebiscito"
e lo splendido particolare che si trova al centro della facciata, dove il Santo Patrono è nell'atto di dividere il suo mantello con un mendicante
e lo splendido elemento decorativo di un portone di una casa, che si collega armonicamente alla finestra sovrastante
Terza parte della pedalata, ritorno da Martina Franca (TA) (431 mt.) a Cisternino (BR) (393 mt.).
Ops, s'è fatto tardi, vabbè dai,
vista del paese, di notte, poi ve lo farò vedere anche di giorno eh.
Domani.
E domani ci aspetta una pedalata facile facile verso il mare Adriatico, è quasi tutta discesa.
Buonanotte.
Trulli, ulivi, masserie... meravigliosa la Liguria!
RispondiEliminaEddai, sisi, scherzo. Certo che l'ironia, eh...
Ma quand'è che sei andato in Puglia, che già eri stato in Sicilia? Sempra in zìr...
Beh ... ma è il solito giretto di inizio fine estate / inizio autunno, l'anno scorso in Sicilia, quest'anno qua. Il prossimo anno in Val Marecchia, Liguria.
RispondiEliminaIn val Marecchia? Siete matti?!
RispondiEliminaVa' che è un posto pericoloso, eh. Ne ho sentite di ogni.
Dice che c'è anche un pazzo con una subaru nera che fa su e giù per la marecchiese ai 170Km/h (seee, magari... in discesa e con vento a favore... forse...) e spaventa i poveri ciclisti. Addirittura li scherza in maniera vergognosa, del tipo "Vai pantani!", oppure "Dai che all'intergiro ce stanno i panini e una fiala di EPO...". Non so, io ci penserei bene prima di avventurarmi in un posto del genere.
Secondo me, meglio il solito giro tranquillo a scendere in verticale in qualche bella scarpata piena di rocce e di quegli ostacoli naturali... come si chiamano... ah, ecco, le piante, si.
In effetti mi avevano avvisato che è un posto frequentato da gente strana, ma che arrivassero a spaventare i poveri ciclisti escursionisti che procedono educatamente in fila indiana non lo credevo, ... allora vuol dire che dovremo fare installare sulle biciclette lo speciale dispositivo che aveva preparato Archimede per l'auto di Paperinik, che si attiva quando il ciclista viene provocato, e riga all'istante la macchina del tipo che lo sta sorpassando in quel momento con una punta acuminata.
RispondiEliminaSe è guerra è guerra.
Premesso che io non conosco ovviamente nessuno con una subaru nera che potrebbe aggirarsi in val marecchia, mi sento comunque di ringarziarti per avermi spiegato come funziona il succitato dispositivo.
RispondiEliminaNo, nel senso che in futuro potrebbe venire utile anche a me. Sai mai che un giorno rispolverassi la mia vecchia MTB che comprai in quel famoso negozio sportivo parte di una catena di negozi identici e un po' discount. Gran bici, per altro! Ho apprezzato molto l'idea di sostituire il fragile alluminio per il telaio con il ben più solido ferro piombato. Da anche una stabilità maggiore in curva.